Review Party per "IL RE DELLE CICATRICI" di Leigh Bardugo

 


Nikolai Lantsov, sovrano di Ravka, corsaro, soldato, secondogenito di un re disonorato, ha sempre avuto un’innata propensione alle situazioni difficili, ma questa volta sembra dover fare i conti con qualcosa di impossibile, qualcosa che nessuno, tra la popolazione di Ravka, potrebbe mai immaginare. Come se non bastasse, per arrestare l’avanzata dei nemici che si assiepano lungo i confini del regno, il giovane re deve trovare un modo per riempire le casse dello Stato, stipulare nuove alleanze e fermare il nuovo pericolo che minaccia quello che un tempo è stato il glorioso esercito Grisha.
Al suo fianco, però, c’è la fedele Zoya Nazyalensky, leggendario generale Grisha, che non si fermerà di fronte a nulla pur di aiutare Nikolai ad affrontare e sconfiggere il potere oscuro che alberga nelle profondità del suo cuore e che, rafforzandosi di giorno in giorno, minaccia di distruggere tutto quello che ha costruito. Zoya sa infatti che, come i Grisha non possono sopravvivere senza Ravka, tantomeno Ravka può sopravvivere a un re tanto indebolito.
Nello stesso momento, nelle terre fredde del Nord, Nina Zenik sta combattendo la sua personale guerra contro coloro che vorrebbero spazzare via per sempre i Grisha. Ma per sconfiggere i pericoli che la attendono, sarà costretta a scendere a patti con il proprio terrificante potere e ad affrontare il dolore profondo e lacerante che porta nel cuore.
Re, generale e spia di Ravka: tutti e tre nel corso del loro viaggio dovranno spingersi oltre i confini tra scienza e superstizione, magia e fede, rischiare il tutto per tutto per salvare una nazione spezzata, e accettare che alcuni segreti non sono fatti per restare sepolti e che certe ferite non sono destinate a guarire.

Il re delle cicatrici
Autrice: Leigh Bardugo
Editore: Mondadori *
* ringrazio la CE per la copia
ISBN: 9788804738909
420 pagine
Uscita: 15 marzo 2022



«Re’b Ravka» gridavano. «Korol Rezni.» 
Figlio di Ravka. Re delle Cicatrici.


Questo è il primo volume della dilogia spinoff dedicata ad alcuni personaggi dell'universo Grishaverse della Bardugo, oppure, più banalmente, il sesto volume delle vicende, se si segue il criterio della linea cronologica dei fatti.
Temporalmente, infatti, ci troviamo tre anni dopo la vittoria bellica e la santificazione dell'Evocatrice, con re Nikolai insediato sul trono, ma non ancora libero dal peso che si porta dietro.

Sto cercando di essere il più possibile parca di particolari, anche se, ovviamente, il consiglio è di non iniziare a leggere la serie da questo volume, ma di avere ben chiare le dinamiche post Rovina e Ascesa e post Regno Corrotto.

Dico subito che mi è piaciuto tornare a Ravka.
Ho conosciuto la Bardugo partendo dal meglio (per me), ovvero da Sei di corvi, salvo poi trovarmi a leggere la Trilogia di Tenebre e ossa, che mi è parsa discreta e più acerba.
Cosa potevo desiderare, pertanto, se non ritrovarmi con un po' degli elementi più belli di ciascun lato del Grishaverse?

Questo volume mi ha riportato a Nina, alla Corte di ghiaccio e gli eventi di Ketterdam, ma anche a Nicolai, Genya, Zoya (che erano ciò che salvavo del Piccolo Palazzo, oltre, ovvio, all'Oscuro, per la solita debolezza per i cattivi ragazzi perduti...).
La vicenda si snoda, soprattutto, attraverso i filoni di tre personaggi: Nikolai, il giovane re deciso a proteggere il proprio paese dai nemici che lo stanno accerchiando, anche a costo di accettare un matrimonio "politico"; Zoya Nazyalensky, la generalessa tosta, ancora occupata a mantenere salde le forze devastate dal conflitto; Nina Zenik, il piccolo cardellino divisa tra il tormento per chi ha lasciato e la possibilità di salvare i Grisha dai vecchi nemici.

Ecco, mi sono piaciute molto le scaramucce tra re e generalessa, con il solito approccio rilassato e fintamente leggero di Nikolai ("Non è eccitante se non c’è niente che possa andare storto"), il contraltare rigoroso e inscalfibile di Zoya ("Gli uomini la guardavano e volevano credere di riconoscere la bontà sotto la sua armatura, una ragazza dolce, una ragazza gentile che si sarebbe mostrata se solo gliene fosse stata data la possibilità. Ma il mondo era crudele con le ragazze gentili e lei aveva sempre apprezzato che Nikolai non le chiedesse di esserlo") e un rapporto che cresce piano piano tra loro.

«Penso che la stanchezza doni a te, Zoya. Il pallore. Le ombre sotto gli occhi. Sembri un’eroina da romanzo.» 
«Sembro una donna sul punto di pestarti un piede.»

Così come mi è piaciuta l'evoluzione di Nina, da ragazza triste a personaggio girlpower.
So che non ha suscitato gli stessi consensi dei volumi precedenti, ma io me lo sono proprio goduta.
Si legge con gusto, fa sorridere, fa appassionare, rispecchia lo stile dell'autrice e poi c'è un finale da sobbalzo che...
Datemi il seguito.

Nell’esperienza di Nikolai, l’onestà era molto simile a un infuso di erbe, un atto di buona volontà che la gente raccomandava quando era a corto di opzioni migliori.


«Sentirti parlare è come guardare un marinaio che conosce la forma segreta di una baia, che sa in quali posti infuriano le tempeste e dove sono le parti rocciose in cui le navi si possono incagliare. Navighi queste acque con tale sicurezza.» 
Genya rimase in silenzio a lungo. «Sono stata gettata in acqua presto» disse.


Amarilli


2 commenti:

  1. Ho trovato Nikolai un po' "moscio" per come me lo aspettavo, ma nel complesso il libro è stato molto godibile

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  2. Ho amato alla follia anche io il rapporto tra Nikolai e Zoya! Non vedo l'ora di leggere il prossimo libro e soprattutto capire il perché è stato molto criticato!

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