Pensieri su “L' Highlander” di Kerrigan Byrne

Il marchese Liam Mackenzie, il Demonio delle Highlands, è noto per la ferocia sul campo di battaglia. 
Ma quando giunge al suo castello un’istitutrice inglese per prendersi cura dei suoi figli, il marchese si trova ad affrontare un avversario ben più scaltro di lui nel gioco dell’amore. Bellissima, Mena scatena nell’highlander un desiderio inatteso e travolgente. Per nulla intimidita dal piglio rude dell’uomo, la testarda ragazza riesce a domarlo insieme ai suoi figli ribelli.

Intanto l’attrazione tra i due diventa irrefrenabile, ma qual è l’oscuro segreto che ha condotto la giovane fin laggiù? E come potrà Liam conquistare il suo cuore, senza prima arrendersi al proprio?

Titolo: L’highlander
Autore: Kerrigan Byrne
Editore: Mondadori
Collana: I Romanzi – Passione 199
Ambientazione: Inghilterra + Scozia, 1878 (epoca vittoriana)
Uscita: aprile 2021

La serie ‘Victorian Rebels’:
1) IL MIO CUORE NERO (The Highwayman)
2) UN VOLTO PIENO DI OMBRE (The Hunter)
3) L’HIGHLANDER (The Highlander) 
4) “The Duke”, di prossima pubblicazione.



Tra le uscite di aprile il terzo volume della serie Victorian Rebels era una delle più attese.
Infatti, dopo aver amato Dorian Blackwell e Christopher Argent, ero piuttosto curiosa di sapere cosa ci avrebbe riservato Liam Mackenzie, il fratellastro di Dougan (Dorian).

E la Byrne non ci delude neppure stavolta, con un inizio cupo e drammatico (quest'autrice piazza sempre un primo capitolo di forte impatto nei suoi romanzi), nientemeno che in un manicomio con una nobildonna alla mercé di dottori e infermieri viscidi. 
Il che non è poi una cosa tanto romanzata, visto che è tristemente noto che a quell'epoca venivano rinchiuse donne anche perfettamente in salute, ma colpevoli d'essere illegittime, trasgressive ovvero libere, accusate di crimini inesistenti solo perché in qualche modo ritenute pericolose a livello "sociale".
Nel nostro caso, la viscontessa St. Vincent è stata rinchiusa su ordine del marito, che non ha trovato altro modo per liberarsene senza scomodarsi troppo.

Per fortuna, Philomena è anche amica di lady Farah e quindi il gruppo accorre in suo aiuto, ricorrendo poi a Liam per tenerla al sicuro in Scozia. Ma sarà realmente al sicuro con Liam?

Come al solito, entrambi i protagonisti mi sono piaciuti molto. 
Una coppia equilibrata, anche se ciascuno porta su di sé un pesante fardello di segreti. Mena ha i suoi, Liam ha un retaggio familiare non indifferente, si è circondato di potenziali nemici e non sa bene come calarsi nel ruolo di padre.
Se non altro, Mena ha le idee più chiare.

Questo volume scorre bene e si arriva in fondo senza accorgersene. Un po' troppo velocemente, a mio avviso: è una di quelle storie che avrei preferito più corpose, quanto meno verso il finale. 
Insomma, la Byrne è così brava che potrebbe concedersi qualche capitolo in aggiunta.

Bonus: presto arriva il duca, truce e incattivito dalla guerra, e so già che ne uscirà un personaggio interessante.

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Sapevate che tra il 1850 e il 1900 spesso i manicomi femminili ospitavano donne sane di mente ma affette da una pazzia diversa (figlie illegittime, donne da cui non si poteva divorziare, affette da presunta isteria)?
Spesso le volevano solo isolare e far tacere perchè erano scomode per la mentalità patriarcale e il tutoraggio dei loro parenti maschi.
Nel 1887 la giornalista Nellie Bly condusse un'inchiesta sull'"Asilo delle donne lunatiche" a New York. Scrisse anche un libro col titolo Ten Days in a Mad-House.

Amarilli

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