Pensieri su “Il faro sulla scogliera” di Linda Kent

Il capitano Edward Blade, eroe della battaglia di Trafalgar, non ha alcuna intenzione di compiacere l’avidità paterna fidanzandosi con la figlia del facoltoso sir Francis Melville. 
Se deciderà di sposarsi, lo farà con una ragazza della quale potrà innamorarsi follemente, una fanciulla incantevole come l’elusiva Emma, che vive con i guardiani del faro sulle bianche scogliere di Dover.

Anche Emma è attratta dall’affascinante capitano e lo desidera al punto di mentire riguardo alla sua identità pur di trascorrere del tempo con lui. Ma quando Edward decide di dichiararle il suo amore e la chiede in sposa, Emma si vede costretta a rifiutarlo, perché ormai è troppo tardi per confessargli il suo vero nome…

Titolo: Il faro sulla scogliera
Autrice: Linda Kent 
Editore: Mondadori
Collana: I Romanzi – Classic 1217
Uscita: Marzo 2021
Ambientazione: Inghilterra, Kent, South Foreland, 1814 (periodo regency)



Quando inizio un romanzo di Linda Kent so già che mi ritroverò immersa in un'atmosfera sospesa, quasi magica, come se mi trovassi veramente nei luoghi descritti e che fanno da sfondo alla storia.
Così è stato anche stavolta e infatti mi è parso subito di immaginare il faro dove alloggia la famiglia Knott, il mare all'orizzonte, e poi ancora il cottage dove si rifugia il capitano Edward Blade, il porto di Dover con le navi e la selva di pennoni e vele che già si vede spuntare da dietro i tetti delle case, man mano che Edward, Billy ed Emma si avvicinano... insomma la narrazione riesce sempre a trasportarti dentro ai luoghi, facendoti sentire protagonista e non mera lettrice.

Anche la storia poi, pur nella sua semplicità, riesce ad avvincere da subito: troviamo Emma, figlia d un baronetto, che inizia sentirsi "di troppo" nella casa paterna. Il padre vedovo sta pensando di risposarsi e con la matrigna in arrivo non c'è grande intesa. Tanto più che, a fronte di un tentativo fallimentare di accasarla durante la stagione londinese, la famiglia preme per "combinare" un matrimonio con i proprietari confinanti.
Il capitano Blade, a sua volta, ha più o meno lo stesso problema: essendo cadetto, si è rifugiato nella carriera in marina, ma purtroppo il fratello maggiore nel frattempo non è riuscito ad avere eredi maschi e ha lasciato andare le tenute, accumulando oltretutto ingenti debiti insieme al capofamiglia.
Quindi anche questi parenti non hanno trovato miglior soluzione che far sposare Edward alla figlia del ricco confinante per incamerarne la dote.

Due anime riluttanti a sposarsi, insomma, che s'incontrano per caso all'ombra di un faro.
Nessuno dei due ha mai conosciuto l'altro, eppure la simpatia reciproca è subito istintiva, come se entrambi si stessero aspettando.

Scritto con eleganza e pieno di buoni sentimenti, arricchito da personaggi secondari comunque interessanti, anche questo romanzo si è fatto apprezzare. 
Se posso aggiungere un'unica nota: di solito prediligo le trame non troppo allungate, però qui qualche capitolo aggiuntivo sullo sviluppo della storia d'amore ci sarebbe stato bene.
L'istant-love con impulso passionale lo vedo meglio in un romanzo moderno, mentre per Emma mi è sembrato un po' troppo veloce il passaggio da pudica gentildonna a un certo carpe diem (ti voglio, adesso) che è più tipico di una ragazza d'oggi.
Ma questo è ovviamente un mio pensiero. 

Di certo, anche questa storia di Linda Kent non vi deluderà.

Amarilli

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