Pensieri su “L’amante di Lady Derring” di Julie Anne Long

Rimasta vedova all’improvviso, Delilah scopre non solo che lord Derring, suo marito, la tradiva, ma anche che era indebitato fino al collo.
Decide così di trasformare un vecchio palazzo nella zona dei docks di Londra, unica eredità che le è rimasta, in una pensione: il Grand Palace sul Tamigi. 

Non immagina però che Derring usasse proprio quel palazzo per attività di contrabbando e che il capitano Tristan Hardy sospetti che la moglie porti avanti i suoi traffici.
Ma quando Hardy prende alloggio al Grand Palace, l’attrazione tra i due è inevitabile, anche se Delilah ha deciso di non dipendere mai più da nessun uomo…


L’AMANTE DI LADY DERRING (Lady Derring Takes a Lover) è il romanzo di apertura della serie ‘Palace of Rogues’, così chiamata dal nome della pensione londinese che fa da sfondo ai romanzi.
La serie proseguirà con ‘Angel in a Devil’s Arms’, di prossima pubblicazione.

Autrice: Julie Ann Long
L’amante di Lady Derring
Editore: Mondadori
Collana: I Romanzi – Classic 1202
Uscita: maggio 2020


Ma, anche così, tutte le teste si voltavano quando lui entrava in un salone. Qualcuna perché veniva attirata dal suo fascino, altre per guardarlo al pari di una nave sconosciuta che avanzasse lentamente in una baia, chiedendosi se fosse amica o nemica e di quanti cannoni disponesse.

Alzi la mano chi dopo la fine della (lunghissima) serie di Pennyroyal Green non si sentiva un po' orfana della Long?
Ebbene, eccomi: a me mancava molto e ho gongolato nell'iniziare questa nuova serie "Palace of Rogues", letteralmente un palazzo (trasformato in albergo) frequentato da canaglie.

Devo dire che la Long ha cambiato completamente registro e dalla lotta tra due grandi famiglie rivali è passata a un plot "londinese" e molto originale: dopo la morte di un conte, la moglie ufficiale e l'amante si incontrano per caso nello studio del suo avvocato. Il defunto non era una gran bella persona. Morendo lascia più debiti che altro, ma sorprendentemente le due donne, anzichè fermarsi a piangerlo (e a compiangere se stesse) decidono di far fronte comune, aprendo una pensione "decorosa" in un immobile malfamato niente meno che nel qurtiere dei Docks.

Non solo. Lady Derring e la signora Breedlove s'ingegnano così tanto per lanciare l'albergo da attivare un'azione marketing che non ha nulla da invidiare rispetto agli hotel moderni: ambiente confortevole, gestione "familiare", incontri obbligatori per gli ospiti al fine di socializzare, menù gourmet per ingolosire...
Ovviamente togliere la nomea al posto (ex postribolo) è dura, soprattutto se i clienti scarseggiano e se, quando arrivano, sono un po' eccentrici. Non ultimo, se arriva persino un ufficiale sotto copertura che deve mascherare una banda di contrabbandieri.

Nella sua vita non c’erano donne che ne limassero i lati più taglienti con sciocchezze tipo le iniziali ricamate. Le donne, come i ricami, non erano che complicazioni.


Mi è piaciuto? Sì, l'ho trovato una bella lettura, con più di una scena divertente (inserito nella Lista "libri su cui ho ridacchiato") e scene assai passionali tra lady Derring e il capitano Tristan. 
Molto indovinati anche i personaggi di contorno, a partire dalla fiera Angelique, Dorothy e la cuoca Helga, più il gattone che zampetta di notte per l'albergo.
E anche le margherite possono essere preziose.

Da ultimo il finale lancia un ponte al secondo libro niente male, per cui continuerò la serie con molta curiosità.

Delilah ricordò l’attimo in cui il capitano era rimasto pressoché paralizzato nel vederla entrare nella sala d’attesa il giorno in cui era arrivato. Non sembrava capace di distoglierle gli occhi di dosso. Come se finalmente avesse trovato il vero Nord.

Amarilli

Nessun commento:

Powered by Blogger.