BLOG TOUR per "GLI STRANI VIAGGI DI GIULIO VERNE" - Alle origini del genere fantastico e d'avventura



Carissimi,
sto leggendo questa fantastica raccolta che racchiude i libri di Jules Verne (Giulio Verne) e che mi ha riportato ragazzina, facendomi rileggere pagine che avevo amato in passato.
Presto vi parlerò del romanzo "Michele Strogoff" (il 4 giugno), intanto oggi vorrei soffermarmi però sulla nascita del genere fantastico e d'avventura, ovvero proprio il genere a cui Verne ha contribuito moltissimo.

Chiaramente, le origini si perdono nella notte dei tempi (non per nulla avevo affrontato l'argomento già nella tesina della mia maturità classica, quasi trent'anni fa!): partendo da Omero e Antonio Diogene, passando per il Ciclo Bretone, l'Orlando Furioso di Ariosto, il Don Chisciotte di Cervantes, arrivando poi a Swift e a Crusoe, e quindi a Scott (sì, non potete non dire di non averli studiati a scuola).

A cavallo tra ottocento e ottocento, tuttavia, il genere fantastico subisce una decisa accelerazione, venendo ad assumere una connotazione scientifica e di approfondimento geografico (i grandi viaggi e le scoperte della natura), oltre che tecnologico (con un carattere quasi divulgativo su invenzioni, idee e sperimentazioni). 
Questa è appunto l'epoca d'oro di Verne, ma anche di Emilio Salgari, di Robert Luis Stevenson, di Mark Twain, Melville (Moby Dick) e anche di Haggard (Le miniere di re Salomone).

Le opere di Verne, in particolare, furono considerate a lungo, nonostante una popolarità enorme, mera letteratura per ragazzi, e solo nell'ultimo secolo lui stesso fu finalmente collocato tra i grandi autori della letteratura francese, nonchè uno dei padri e precursori della FANTASCIENZA (così viene ricordato, ad esempio, nell'editoriale del primo numero di Amazing Stories, mentre Sprague de giunse a definirlo "il primo romanziere a tempo pieno di fantascienza del mondo".)

Possiamo individuare alcuni punti salienti nella sua produzione, ovvero proprio le basi del genere che sarà poi sviluppato da innumerevoli autori.
Si tratta peraltro di elementi che vengono seguiti tuttora da innumerevoli scrittori moderni.

1) IL TEMA DEL VIAGGIO - forse non lo sapete, ma Verne scappò di casa a 11 anni per imbarcarsi su una nave e andare ad esplorare il mondo (!). Era dunque inevitabile che poi tutti i suoi personaggi fossero coinvolti in almeno un VIAGGIO, che sia di scoperta, di mera avventura, di ricerca oppure una missione pericolosa (ad esempio, Michele Strogoff e il viaggio in Siberia per consegnare il messaggio dello Zar).

2) FUGA ED EVASIONE - Il viaggio diventa la scusa ideale per andarsene da casa, da una realtà stretta, dall'ignoranza e dall'incredulità degli altri, dalla mancanza di riconoscimento di proprie teorie fantascientifiche. Ecco quindi la fuga del protagonista, che porta però il lettore in universi sconosciuti, mondi lontani, a conoscere l'ignoto: ecco il romanzo d'evasione, di pura avventura, quello che ci face sgranare gli occhi mentre leggiamo (ieri, in Verne, era un pallone o un sommergibile, oggi è un'astronave in viaggio verso una nuova galassia), senza bisogno di muoverci dalla nostra poltrona.

3) ESPLORAZIONE - I viaggi di Verne non si basano su meri voli pindarici, ma su accurate e rigorose ricostruzioni (per quanto l'epoca lo permettesse): la meticolosità di Verne era leggendaria. Infatti egli passava mesi a studiare ambientazioni, resoconti di viaggio, corrispondere con esploratori veri e studiosi. Lui stesso completò un'opera geografica e lavorò a un'attività monumentale di compilazione schede di nozioni e dati scientifici (geografia, zoologia, fisica, chimica, invenzioni).

4) FUSIONE TRA SCIENZA E FANTASIA - Da ultimo abbiamo l'elemento che più ha reso grande e pioniere Verne, una precisa unione tra il vero e il fantastico, tra lo scientifico e l'originale, tra invenzioni e scoperte e mero parto di fantasia.
Questa è appunto la base della fantascienza, dove la bravura di un autore non sta nel descrivere "esattamente" la realtà (visto che si parte dal presupposto di collocarsi in un futuro, prossimo o remoto, in un futuro distopico, in un presente differente, ecc.), ma ricostruire un'ambientazione "coerente", ovvero credibile e accettabile.

Vi è mai capitato di leggere la descrizione di una battaglia tra astronavi nello spazio siderale e di alzare gli occhi al cielo, perchè magari l'autore non spiega come funzionano i motori, come respirano e si muovono gli uomini in assenza di pressione, come fanno i balzi temporali?
Ecco, ogni volta che mi capita, io penso a scrittori scrupolosi come il nostro Verne.

Infatti era questo il suo proposito per i Viaggi straordinari, concepiti come una raccolta di 54 romanzi (scritti tra il 1863 e il 1905) che potessero offrire ai lettori della sua epoca un sunto divulgativo e di svago di tutte le conoscenze della scienza moderna.

Amarilli

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