Shesheshen è una mutaforma, che risiede felicemente come un grumo amorfo sul fondo di un maniero in rovina. Quando il suo letargo viene interrotto da cacciatori intenzionati a ucciderla, si costruisce un corpo con gli avanzi dei suoi pasti passati: una catena di metallo come spina dorsale, e una trappola per orsi in mezzo al petto. Ma i cacciatori hanno la meglio: ferita gravemente, Shesheshen viene trovata e curata da Homily, un’umana dal cuore tenero che la scambia per un suo simile. Homily è gentile e premurosa: la persona ideale in cui deporre le uova, assicurando ai futuri piccoli di Shesheshen nutrimento in abbondanza per la crescita. Peccato che Homily si trovi da quelle parti perché sta dando la caccia a un mostro mutaforma che ha maledetto la sua famiglia. Shesheshen, però, non ha maledetto proprio nessuno: perché la famiglia di Homily è convinta invece di sì?
Qualcuno in cui fare il nido
by John Wiswell
Editore: Ne/oN
Pagine 320
Uscita: 20 Novembre 2024
Un romanzo love & splatter che si è rivelato ideale per la stagione (Halloween mood🎃compreso) e ringrazio molto NetGalley e Ne/oN per la copia Arc.
Tra questa pagine troverete un inusuale mix di horror, grottesco e cozy romance, con un mostro assassino (per sua ammissione) che ha sempre vissuto in solitudine, mangiato i suoi fratelli (e il padre che l’ha ospitato), ma viene svegliato dal letargo e si trova catapultato all'esterno, compiendo la sua avventura tra gli uomini e raccontandoci il mondo attraverso la sua visuale.
Ovviamente Shesheshen (uno scioglilingua continuo, anche solo mentre la mia mente leggeva...) si nutre per fame (in altre parole, è al di sopra di qualunque giudizio) ma risulta progressista e illuminata: quindi coglie per puro istinto le discriminazioni, percepisce gli abusi familiari, soffre per gli orsi selvaggi con l’habitat invaso dalle trappole degli animali, vive ogni espressione queer con grande naturalezza.
Certo, si comprende subito che la creatura è una sorta di megafono dell'autore e la sua percezione risulta, a tratti, affascinante; tuttavia, è anche vero che è così rispettosa, moralmente superiore e scevra da dubbi, da risultare un po' pesantuccia come eroina dopo metà libro. Dice e pensa cose giuste, svela infinite ipocrisie, ma non è che vi sia spazio per il contraddittorio e i suoi antagonisti sono macchiette, facili da sbaragliare.
Mi è piaciuto, senza riuscire a travolgermi del tutto.
Nel complesso, l'ho trovato un esperimento interessante, anche se l'eccesso di trash sanguinolento rischia di offuscare o banalizzare messaggi di per sé corrosivi, e la trama è piuttosto allungata sul finale.
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