Pensieri su "A fragile enchantment. Un amore intessuto di magia" di Allison Saft


Niamh Ó Conchobhair non si è mai concessa di desiderare più di ciò che ha ricevuto in sorte. La magia che scorre nel suo sangue e che le permette di tessere emozioni in ogni suo ricamo è la stessa che, prima o poi, la ucciderà. Determinata a sfruttare il breve tempo a sua disposizione, la ragazza accoglie con entusiasmo la proposta di confezionare il guardaroba per il matrimonio del principe Kit, secondogenito del re di Avaland. Niamh sa che dovrà vedersela con i pregiudizi di una società che considera i machlandesi come lei nient’altro che servi recalcitranti, ma certo non si aspetta di doversi scontrare con lo sposo stesso... Con i suoi modi pungenti, Kit non somiglia per niente a un principe e non esita a creare scompiglio, specialmente se significa irritare suo fratello maggiore, il reggente. Ecco perché, pur accettando un matrimonio senza amore, non intende collaborare con l’impertinente sartina che gli è stata affibbiata... per quanto adorabile sia. Dietro alle loro accese schermaglie, però, si cela una prepotente attrazione, un sentimento inatteso quanto pericoloso, perché – se immortalato dalla penna avvelenata del giornalista più sovversivo della capitale – potrebbe annientare l’intero assetto del regno. Tra balli, banchetti e prove d’abito, Niamh e Kit dovranno scegliere fra un futuro sicuro ma già scritto per loro da qualcun altro, e un amore che non avrebbero mai sognato di vivere.


Titolo: A fragile enchantment. Un amore intessuto di magia
Autrice: Allison Saft
Editore: De Agostini
Pagine: 464
Uscita: 3 settembre 2024




Niente di buono veniva mai dalle cose fragili.


Nel complesso, mi aspettavo molto di più. 
Sapevo che era uno young adult, ma non così infantile.

Per quanto riguarda l’aspetto Historical Romance è come se l’autrice si fosse letta per informarsi un unico libro del genere o, anzi, avesse semplicemente guardato una stagione dei Bridgerton televisivi, cogliendo solo gli elementi di mera frivolezza (quindi i balli, l’immancabile limonata, le feste in giardino e le partite di croquet, oltre che intere pagine dedicate ai vestiti e ad attività inconsistenti), cosa che sinceramente risuona come stravisto, motivo di riempitivo, e annoia.
Per quanto riguarda l’aspetto magico, è tutto buttato lì: ci sono personaggi con sangue divino (?) che fanno cose che che servono a superare il momento e a sbloccare una certa scena.

Per il resto la protagonista è una Cenerentola imbranata, che inciampa e fa sempre (ma sempre) la cosa sbagliata, e che per un centinaio di volte durante la narrazione si strugge per la propria famiglia che deve salvare.
In buona sostanza, tutti i personaggi di questa storia devono salvare qualcuno o proteggere qualcuno, e sono infelici (perché in realtà nel profondo sono egoisti, vorrebbero esaudire i propri desideri, e quindi sono dilaniati dal rimorso/vergogna).

Giuro che avevo immaginato la scena finale dopo pochi capitoli. Francamente 400 pagine per una storia debolissima, e che a stento decolla, sono troppe.

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