Pensieri su “La luce del destino” di Julie Anne Long



In una fredda notte di pioggia, una giovane in fuga da una situazione a dir poco insopportabile si presenta al Grand Palace sul Tamigi in cerca di una camera. È Mariana Wylde, nota cantante d’opera travolta da uno scandalo ed etichettata come la “sgualdrina di Haywood Street”. Le proprietarie dell’albergo, Delilah e Angelique, decidono di accoglierla invogliate dall’idea di farla esibire, in cambio della pigione, durante la serata di inaugurazione della loro nuova sala da ballo. Proprio in quelle settimane, tra gli altri pensionanti c’è il valoroso generale James Duncan Blackmore, duca di Valkirk, che si è rifugiato lì per scrivere le proprie memorie mentre la sua residenza londinese è in ristrutturazione…

Titolo: La luce del destino
Autrice: Julie Anne Long
Editore: Mondadori – Classic 1264
Ambientazione: Inghilterra, 1800
Premi e riconoscimenti della critica: All About Romance DIK (Desert Isle Keeper)

La serie PALACES OF ROGUES
1) L’AMANTE DI LADY DERRING (Lady Derring Takes a Lover)
http://www.sognipensieriparole.com/2020/05/pensieri-su-lamante-di-lady-derring-di.html
2) UN ANGELO TRA LE SUE BRACCIA (Angel in a Devil’s Arms)
http://www.sognipensieriparole.com/2021/05/pensieri-su-un-angelo-tra-le-sue.html
3) SEMPRE E SOLO TUA ( I’m Only Wicked with You )
http://www.sognipensieriparole.com/2023/01/pensieri-su-sempre-e-solo-tua-di-julie.html
4) LA LUCE DEL DESTINO (After Dark with the Duke)
5) ‘You Were Made to Be Mine’, di prossima pubblicazione.




Dato che al mondo i duchi sono una ristretta minoranza, 
la tentazione di far gruppo prevale senz'altro di tanto in tanto.


Giunta al quarto volume, non posso che ribadire, purtroppo, la mia sensazione complessiva per questa serie. E si badi bene che la Long era una delle mie autrici favorite (ricordo i volumi della saga Pennyroyal Green tra tutte).

Questo albergo, il Grand Palace sul Tamigi, continua ad essere una forzatura, con il voler ambientare le vicende nei docks londinesi più malfamati facendo credere che i nobili vadano a soggiornarvi.

Stavolta è persino un duca che, pur disponendo di altre tenute, ma avendo la casa in ristrutturazione, si ritira in una stanza a scrivere le sue memorie.
E, ovviamente, si adatta, non solo a vivere in una locanda non proprio a cinque stelle, ma ad accettare l'eccentrico regolamento delle due padrone (tra cui l'obbligo di fare "amicizia" con gli altri ospiti, da gente capitata lì per caso a commessi viaggiatori). 
Questa è l'occasione per conoscere Mariana, giovane cantante d'opera, per il cui amore due nobili hanno duellato rischiando la vita e che ha saputo dell'albergo da un ritaglio di giornale.

La storia decolla a stento: tutti i personaggi sono rigidi e artefatti (non si può porre il brio sempre sulle spalle di Dot), scambiano conversazioni formali (e tediose) sino ad arrivare alla formazione della coppia prescelta e poi scivolano via dalla memoria del lettore.
Del duca mi ricorderò qualche battuta simpatica e una sensibilità piacevole, di Mariana una frivolezza impostata; per quanto mi riguarda, neanche questo volume lascia il segno.

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