Review Tour per "La lingua delle spine" di Leigh Bardugo


Un mondo di oscuri affari stipulati al chiaro di luna, città infestate da spiriti, foreste inquietanti e bestie parlanti. Qui la voce di una giovane sirena può evocare tempeste mortali e un fiume può eseguire gli ordini di un ragazzo innamorato, ma solo a un prezzo indicibile.
Ispirandosi a miti, folklore e fiabe, Bardugo ha scritto una raccolta di racconti straordinariamente ricchi di atmosfera, pieni di tradimenti, vendette, sacrifici e amore. Perfetti sia che siate suoi nuovi lettori sia che siate fan accaniti, questi racconti vi trasporteranno in terre familiari e misteriose, in una realtà pericolosamente intessuta di magia che milioni di persone hanno conosciuto e amato attraverso i romanzi del GrishaVerse.

La lingua delle spine
Leigh Bardugo
Editore: Mondadori
Pagine 296
Uscita: 21 novembre

* ringrazio molto Mondadori per la copia in anteprima e vi invito a seguire tutte le tappe dell'evento!
Grazie come sempre a Dolci Carloni per la stupenda grafica.





Nell'anno in cui l'estate si fermò troppo a lungo, 
il calore si stendeva sopra la prateria pesante come un cadavere. L'erba alta andava in cenere sotto il sole impietoso e gli animali cadevano morti nei campi riarsi; solo le mosche erano felici. 
Fu allora che cominciarono i guai per la regina della valle occidentale.




Se, come me, amate tutto ciò che rimanda all'universo #Grishaverse, questo volume è un po' una chicca per ritrovare le medesime atmosfere.

In realtà, non ritroviamo nessuno dei personaggi di Tenebre e ossa o Sei di corvi, e lo dico subito perché magari qualche lettore con troppe aspettative potrebbe restare deluso.
Piuttosto, siamo trasportati attraverso tutti quei miti e fiabe, densi di folklore russo, da cui abbiamo visto balzar fuori i paesaggi e il background delle celebri saghe della Bardugo.


La notte in cui nacque il secondogenito, 
la luna piena si levò nel cielo marrone come una vecchia crosta.



Le trame sono, credo, ispirate a fiabe raccontate, con ogni probabilità, a generazioni intere, e che ci riportano a infanzie del passato, rivisitate però per farle provenire da Ravka o Fjerda.
Come è nello stile dell'autrice e di questo tipo di tradizione, le connotazioni sono spesso gotiche e oscure, c'è un filo di malvagità continuo che corre sottotraccia e i personaggi affrontano prove dolorose per giungere a un qualche tipo di lieto fine, tra fanciulle infelici e coraggiose, bestie sagge, streghe buone e matrigne in agguato; tra baba che vivono in casette cuocendo bimbi di pan di zucchero, tra sirene e animali fatati.




L'edizione è superba, con illustrazioni immaginifiche che si modificano seguendo la narrazione, degne del contenuto; potrei, in effetti, vedermi con il libro aperto davanti al fuoco, bimbi curiosi ai miei piedi e la neve sul davanzale, mentre racconto e spavento piccoli cuoricini curiosi :)


Troverete all'interno:
AYAMA E LA FORESTA DI SPINE
LA VOLPE TROPPO ASTUTA
LA STREGA DI DUVA
PICCOLA LAMA
IL PRINCIPE SOLDATO
QUANDO L'ACQUA CANTO' FUOCO

Le mie fiabe preferite? Ayama e la foresta di spine e Il principe soldato.


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