Pensieri su "NUWA. IL PRINCIPE DEI SERPENTI" di Fleur du Mar (Il leone di pietra #2)



Dopo anni di scontri con i Mitanni, re Suppiluliuma sorprende tutti con una decisione apparentemente inspiegabile: garantisce protezione al figlio del suo acerrimo nemico Tushratta, morto in circostanze oscure, e ordina al suo primogenito, Arnuwanda, di recarsi a Babilonia e da lì scortare il principe Shattiwaza a Hattusa.
Perché Liuma abbia fatto questa scelta è un mistero per tutti, soprattutto per suo figlio che, da tempo, si fa chiamare il Principe dei Serpenti.
Arnuwanda, infatti, serba grande rancore sia verso il padre, sia verso i nemici mitannici, in particolare per Shattiwaza, l’uomo che il giovane cerca di uccidere da anni e che ora, invece, è costretto a proteggere.
Cosa ha trasformato un adolescente, privo dell’indole guerriera che contraddistingue il suo popolo, in un uomo feroce e determinato? E qual è il motivo del suo odio personale per Shattiwaza?
Tra intrighi, menzogne e giochi di potere, sullo sfondo di una guerra combattuta da uomini e Dei, seguiremo l’evoluzione di un ragazzo che dovrà lottare per trovare il suo posto nel mondo.

Il romanzo è il secondo volume della serie Il Leone di Pietra. Per quanto siano tutte storie autoconclusive, dato che sono molto collegate tra loro, se ne consiglia la lettura in ordine di pubblicazione.

Autrice: Fleur du Mar
Editore: self
Pagine 484
Uscita: 12 ottobre 2023
* ringrazio l'autrice per la copia fornita in anteprima

LA SERIE "IL LEONE DI PIETRA":
1) LIUMA
-- PRESCELTO DAGLI DEI (novelle)
2) NUWA




La guerra è come quella cicatrice che hai sulla faccia. 
Taglia, divide, lacera... non solo la carne, ma anche lo spirito, i legami tra le persone. 
Separa gli uomini dalle donne, i genitori dai figli, i fratelli dalle sorelle.

Questa serie continua ad avere il pregio di farci (ri)scoprire una civiltà (almeno per me) semisconosciuta, stretta tra popolazioni coeve ben più famose, come quelle che abitarono la Mesopotamia o il delta del Nilo. Eppure, nell'antica Anatolia fiorirono le città degli Hittiti, popolazione guerriera che seppe conquistare terre estese e far paura persino ai Faraoni o ai re di Babilonia. 
E Suppliliuma, o Liuma, fu uno dei governanti più celebri.

Dopo aver assistito al suo matrimonio politico con una principessa babilonese, lo ritroviamo alle prese con il consolidamento del proprio potere politico, sia interno, a causa dell'antagonismo con i clan e la corte, sia esterno, minacciato dai popoli confinanti.
E non dimentichiamo la famiglia: mentre è in arrivo il primo erede della seconda moglie, occorre tener conto della rabbia che ancora provano per lui i figli di primo letto, dopo la cacciata della loro madre e regina. Due, in particolare, sono quelli che hanno più rilievo: Arnuwanda, il primogenito, e Mursili, il più giovane.

Nuwa, il futuro re di Hattusa, è un ragazzino schiacciato dalle pressioni; non si sente portato per l'attività bellica e vorrebbe solo trascorrere le giornate come i coetanei (che, però, lavorano fin dalla più tenera età e non godono certo di condizioni così agiate); tra le continue ribellioni verso il padre e un tenero primo amore che lo coinvolge, commette più di un passo falso e pagherà tutto a caro prezzo.
All'inizio del romanzo, in effetti, lo troviamo già adulto, ormai ventenne, provato dalle sofferenze e da una vita in semi-esilio, proprio quando il principe Sargon e il generale Kata lo raggiungono per riportarlo a corte. Veniamo  quindi trasportati nel passato, per comprendere meglio i fatti scatenanti che hanno portato ben due figli di Liuma ad allontanarsi per anni.

Gli avvenimenti sono tanti e questo libro ne è denso; vi consiglio di tenere a portata la comodissima cartina con nomi e rapporti familiari inserita nel testo, per orientarsi facilmente e non perdere il filo. 
In ogni caso, la narrazione riesce a rendere bene luci e ombre di ciascun personaggio, approfondendo le motivazioni alla base delle loro condotte.
Forse Nuwa si prende gran parte della scena, ma Liuma e la Tawananna riescono comunque a essere incisivi quando compaiono. 
E poi ci sono Sargon, Kata, le nuove generazioni che avanzano: tutto questo fa sì che la tensione sia sempre elevata, incuriosendo il lettore per le vicende storiche, ma anche per i sentimenti più privati e le storie minori.

Una lettura molto bella, che mi fa attendere con trepidazione il prossimo capitolo (con il grande ritorno di Mursili, forse?)

"Vale qualcosa la parola del Principe dei Serpenti?"
"La mia parola vale la mia vita."

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