Pensieri su "BABEL. UNA STORIA ARCANA" di R.F. Kuang


Oxford, 1836. La città delle guglie sognanti. Il centro di tutta la conoscenza e l'innovazione del mondo. Al suo cuore c'è Babel, il prestigioso Royal Institute of Translation dell'Università di Oxford. La torre da cui sgorga tutto il potere dell'impero. Rimasto orfano a Canton e portato in Inghilterra da un misterioso tutore, Robin Swift credeva che Babel fosse un paradiso. Fino a che non è diventata una prigione… Può uno studente lottare contro un impero?

BABEL. UNA STORIA ARCANA. 
Autrice: R.F. Kuang
Editore: Mondadori
Pagine: 600
Uscita: 23 agosto 2023



Se il poeta corre libero in un prato, il traduttore danza in catene. 


Attenzione. Di certo, si tratta di un libro potente, ma non facile.

Considerate però che al liceo io adoravo sedermi e iniziare una nuova traduzione dal latino o dal greco, ed era una sfida riconoscere la radice di una parola o di un verbo mai trovato, cercando i significati e tutte le possibili implicazioni.

BABEL è un atto d'amore proprio a questo; non tanto per chi crede che leggere oggi un testo in lingua straniera sia convertirlo grazie a un programma informatico o una mera traduzione meccanica, bensì per gli (ultimi?) cercatori di parole artigianali, per quelli affascinati dai rimandi di un ceppo linguistico, dalle influenze storiche e dai falsi amici, dalle ambiguità e dai fraintendimenti.

Tradurre significa esercitare violenza sull'originale, significa deformarlo e distorcerlo per occhi stranieri ai quali non era rivolto. Quindi cosa ci rimane da dire? Come possiamo concludere, se non ammettendo che ogni atto di traduzione è sempre e necessariamente un atto di tradimento?

Portato da Canton in Inghilterra da bambino, grazie a un (apparente) benefattore occidentale, il doppio madrelingua Robin Swift è costretto a crescere a cavallo tra due mondi contrapposti: disprezzato ed emarginato per il suo essere anglo-cinese, allevato e sfruttato dall'Impero britannico per il medesimo motivo.

A Oxford, al prestigio Institute of Translations, seri e avidi studiosi linguistici usano le lingue del mondo per tracciare parole su tavolette d'argento, incatenare potere e scatenarlo in favore dell'economia e della politica inglese a danno delle terre colonizzate. Dopo l'iniziale spaesamento, e innamoramento, Robin intravede le ombre dietro al prestigio, la morte dietro alla conquista illuminata, la schiavitù dietro alla grandiosa civiltà dell'uomo bianco.

Ascoltare l'altro e cercare di vedere oltre i propri pregiudizi e preconcetti per capire cosa sta cercando di dire. Mostrarsi al mondo e sperare che qualcun altro capisca.




Soltanto pochi coraggiosi tentano una disperata resistenza. 
Ma siamo in una (distopica) epoca vittoriana; scioperi e proteste popolari vengono soffocate nel sangue in nome del progresso, e la vita diventa un'amara constatazione dell'ottusa velocità dell'epoca moderna, della perdita di valori antichi e lontani, della ramificazione del suprematismo grazie anche alla diffusione della lingua imperante del denaro.

Una narrazione lucida e ipnotica, a tratti prolissa, affastellata di spiegazioni e di entusiasmo bibliografico, che gioca con la storia vera e con la visione di uno studioso orientale che dall'occidente torna a studiare l'oriente.


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