Review Party per "La maledizione del ragno" di Frances Hardinge



Se volete recarvi nelle terre di Raddith, non fatevi cogliere impreparati: portate con voi una zanzariera e una coperta calda. E se da lì vi inoltrerete nelle foreste acquitrinose velate di ragnatele, i Meandri, indossate stivali robusti e munitevi di coraggio e ingegno. Alcuni abitanti di Raddith, quelli posseduti dal seme dell'odio donato loro da piccoli ragni, sono capaci di scagliare maledizioni contro i loro nemici. Perciò cercate di non farvi odiare da nessuno. Le maledizioni sono infatti capaci di rubare l'anima delle persone, di trasformarle in nuvole, api, uccelli. E solo un ragazzino, Kellen, è in grado di scioglierle. L'ha fatto per la sua migliore amica, Nettle, e lo farà per chiunque gli chiederà aiuto. Ma ora anche lui è stato maledetto, e una banda criminale di nome Salvezza sta radunando intorno a sé i maledicenti per usarli a scopo offensivo e stabilire un nuovo ordine. Se Kellen non riuscirà a liberarsi, niente potrà più essere salvato...

La maledizione del ragno
Autrice: Frances Hardinge
Traduttori: G. Iacobaci - A. Biavasco
Editore: Mondadori
Pagine 528
Uscita: 5 settembre 2023
PREMI: Locus Award Nominee for Young Adult (2023)

* ringrazio Mondadori per la copia fornita e Franci per l'organizzazione dell'evento.
Vi invito a leggere tutte le tappe del tour.



Più leggo quest'autrice e più resto impressionata dalla sua capacità di tessere trame complesse, rivolte al pubblico giovane (sono fantasy YA), ma con un livello di profondità maturo e affrontando tematiche perfettamente fruibili dagli adulti.
Meglio ancora, la Hardinge (non per nulla, pluripremiata) riesce a trasmettere con un linguaggio accessibile e fresco dei messaggi che possono definirsi universali.

Non ho usato il verbo "tessere" a caso, stavolta, perché la base della storia è proprio la capacità di scagliare maledizioni, creando ragnatele di odio che avvolgono le vittime, una magia sviluppata dagli abitanti di Raddith, grazie all'apporto di ragni soprannaturali, chiamati Piccoli Fratelli; le persone si scagliano maledizioni addosso, a volte con esiti mortali (pensate alla trasformazione in un mostro da cacciare o in un animale che divora la propria famiglia), venendo punite e rinchiuse nell'Ospedale Rosso (benché spesso i condannati siano recidivi). 
All'opposto, il giovane Kellen possiede il dono di "disfare" la malvagità, cancellando ragnatele e maledizioni, non sempre accontentando i beneficiati e la stessa collettività.

Mentre si guadagna da vivere con il suo talento, aiutato da Nettle (ragazza salvata a sua volta da una maledizione che ha colpito in modo doloroso lei e i fratelli) si ritrova invischiato in una sorta di grande complotto, che potrebbe colpire direttamente anche lui. 
Così la trama prosegue su due filoni: le indagini dei ragazzi per sciogliere le maledizioni locali che incontrano, e la ricerca, più generale, per capire chi sono i veri nemici e i membri di Salvezza.

L'ho trovata una storia avvincente e suggestiva, ispirata da varie fiabe gotiche (tra tutte, la fiaba dei Cigni Selvatici di Andersen), ma sempre tesa a sviscerare il problema del senso di colpa di chi maledice e la sofferenza di chi subisce e viene guarito. Spesso, le maledizioni traggono origini da motivi futili, da incomprensioni familiari, ed è vero il concetto che il male invocato può ritorcersi contro chi ne ha fatto un uso dissennato. 
Un libro corposo, da gustare per l'azione, e su cui riflettere.

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