Review Tour per "Le bugie che cantiamo alle onde" di Sarah Underwood
Le bugie che cantiamo alle onde
Sarah Underwood
Editore: Mondadori *348 pagine
Uscita: 26 settembre 2023
* ringrazio molto Mondadori e Cristina per la copia
* ringrazio Dolci per la grafica dell'evento.
Vi invito a seguire tutte le tappe dell'evento: trovate il calendario sotto al post!
I giorni si dissolvevano nella spuma del mare.
Forse l'illusione che incombeva sull'isola si estendeva fino al circolo infinto del sole e della luna,
fino al tempo stesso.
O forse era la stessa Leto a essere cambiata.
Un fantasy #mitologico con cui ho subito provato una certa affinità.
Al liceo ho sempre detestato il personaggio di Ulisse, la sua furbizia, il suo prevalere a discapito degli altri (dai compagni di sventura alla gente che lo ha atteso per decenni ad Itaca), il suo tornare a casa da eroe (dopo più passaggi con varie amanti) con un massacro di benvenuto.
Sarah Underwood riparte in un certo senso da qui, ovvero dal ventiduesimo libro dell'Odissea: se ricordate, oltre a uccidere i Proci, Ulisse e il figlio uccidono anche dodici ancelle ritenute "infedeli".
Come già proposto da Margaret Atwood nel suo "Il canto di Penelope", le dodici sono in realtà innocenti ragazzine che hanno servito Penelope e vengono considerate semplicemente "rovinate" (per essere state stuprate dagli usurpatori nemici). Merce avariata, magari gravida, da impiccare.
Una di loro invoca la vendetta di Poseidone, e il dio del mare, da allora, ha richiesto a Itaca un tributo annuale di dodici ragazze per evitare la sua collera.
Leto viene presa per essere sacrificata. Figlia di un Oracolo, tenta in tutti i modi di sottrarsi alla morte, ma anche il suo corpo penzola dalla corda ed è gettato alle onde. Il suo destino, tuttavia, contempla una svolta, che ha a che fare con il tentativo di rompere in modo definitivo la maledizione.
Più che un retelling è una rivisitazione personale, per cui lo ritengo comunque un fantasy YA.
Una storia incentrata sull'ineluttabilità delle profezie, sull'impotenza di fronte ai dispetti divini, sul disequilibrio di valore delle diverse esistenze.
Una storia che lascia una punta d'amarezza, perché le suppliche e le preghiere sono a volte accontentate con risulti contorti e difficili da accettare.
Leto, Melanto e Mathias sono tre facce della maledizione, ciascuno rassegnato e ribelle a suo modo, invischiato in una lotta contro il fato, in un'Itaca povera e desolata, che del suo re più famoso (Ulisse, appunto) conserva solo il mito e poca ammirazione.
Lettura interessante, con sfumature #queer.
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