Review Tour per "Ancora vita" di Sarah Winman



Toscana, 1944: mentre le truppe alleate avanzano e le bombe cadono intorno a villaggi deserti, un giovane soldato inglese, Ulysses Temper, si ritrova nella cantina di una villa abbandonata dove ha un incontro tanto casuale quanto straordinario con Evelyn Skinner. Evelyn è una studiosa di storia dell’arte di sessantaquattro anni, ed è venuta in Italia non solo per recuperare e – se possibile – salvare dipinti e opere d’arte tra le macerie dei bombardamenti, ma anche per rievocare ricordi di gioventù ormai semidimenticati. Tra le rovine dell’Italia devastata dalla guerra, Ulysses ed Evelyn si scoprono spiriti affini e questo memorabile incontro sarà il punto di partenza di un percorso di eventi che plasmerà la vita di Ulysses per i successivi quattro decenni.
Finita la guerra, Temper torna a casa a Londra e si immerge nuovamente nel giro di amici che ruota attorno a “L’ermellino e il pappagallo”, un mix eterogeneo di frequentatori parecchio eccentrici del pub. Ma un’eredità inaspettata lo riporta nel luogo in cui tutto è cominciato, e Ulysses accetta di buon grado questo segno del destino tornando sulle colline toscane.
E qui la storia comincia…

Con una prosa bellissima, una tenerezza straordinaria e un’esplosione di umorismo e di luce, Ancora vita è un ricchissimo ritratto di individui memorabili che animeranno una famiglia indimenticabile, e una celebrazione profonda e commovente della bellezza e dell’amore in tutte le sue manifestazioni.
Ambientato tra le colline toscane, le piazze di Firenze e lo smog dell’East End di Londra, un romanzo struggente popolato da persone unite dall’amore, dalla guerra, dall’arte, dall’alluvione e dal fantasma di E.M. Forster.

Titolo: Ancora vita
Sarah Winman
Editore: Mondadori
492 pagine
Uscita: 4 luglio 2023

* ringrazio Mondadori per la copia fornita e vi invito a seguire tutte le tappe del tour: trovate il calendario con le date sotto al post!
* ringrazio Dolci per la grafica strepitosa!! 




Mani che toccavano guance, dita che toccavano labbra, e lì si baciarono, 
perché gli occhi della città non erano su di loro.


Questa lettura si è rivelata un viaggio autentico e sorprendente, attraverso il tempo, l'arte e le vicissitudini umane, anche se l'inizio è stato ostico: non riuscivo a orientarmi tra lo stile (i dialoghi non sono virgolettati, ma inseriti nella prosa, per cui l'occhio fatica a distinguerli) e la cascata di personaggi che si riversava addosso, e non trovavo il filo conduttore.

Poi, quasi per magia, con naturalezza mi sono immersa tra le onde di vita, anzi, di più vite, con cui la Winman riempie le pagine.
Si attraversano decadi intere, dal 1944, sul finire della guerra, quando l'esperta d'arte Evelyn, omosessuale sessantenne, incontra, tra le dolci colline toscane, due soldati inglesi trentenni.
Con uno, in particolare, Evelyn sviluppa un'amicizia quasi filiale: pochi giorni, che però bastano a insegnare al soldato Temper (Ulysses o anche Uly) l'amore per l'arte, per le atmosfere pittoresche e calorose dell'Italia e, soprattutto, per le meraviglie di Firenze.


Non potrebbe essere altro che Firenze, non è vero? disse la signora Everly. Terra bruciata, ocra, crema. Persiane marroni o grigie. L’Arno, sempre verde. È questa la tavolozza di Firenze.


Tornato in patria, il soldato inglese non incontrerà più Evelyn fino agli anni '70, ma l'amore per Firenze gli resterà nel cuore: dopo aver ricevuto un'eredità imprevista, convincerà un gruppo eterogeneo e stravagante a seguirlo di nuovo in Italia per aprire una pensione destinata ai turisti anglosassoni, offrendo così a molte anime di mettere radici salde (la bambina Alys, figlia della sua ex-moglie, Cress, un uomo solo che si confida con gli alberi, Pete, talentuoso compositore, lo scorbutico Col, l'enigmatica ex-moglie Peg, da sempre insoddisfatta e alla ricerca di un vecchio amore perduto.
E in più c'è Claude, il pappagallo, un ulteriore collante per questi tenaci legami di amicizia e affetto.


Oh no no, non sono per niente d’accordo, disse Evelyn. 
Se le vite delle donne non sono documentate, come diavolo facciamo a dire che possediamo il quadro completo? Abbiamo dato alla storia una cornice ben precisa. 
E dove c’è una cornice c’è esclusione.


Sotto i nostri occhi scorrono gli anni, scorre la storia d'Italia, si susseguono film e canzoni, arrivi e partenze, nuove amicizie e alcuni commoventi addii, passando per il dopoguerra, per il boom economico, per l'alluvione del '66 e le contestazioni del '68.
Ma, dall'altra parte della Manica, anche Evelyne, continua a vivere e a portare avanti il suo inno alla poesia e alla bellezza, non avendo mai rinnegato la sua giovinezza di inizio secolo e i suoi lontani giorni fiorentini.

Cosa saremmo, senza l’amore?
Saremmo in attesa, disse Evelyn.

Si incontrano di nuovo? Sì, Ulysse e Evelyn riescono a ritrovarsi per fare il bilancio di quanto hanno dato e ricevuto, e la parte finale del libro è perfetta per far ricollegare tanti tasselli liberi che vanno tutti a posto. Sempre tra le vie di Firenze, sempre lungo l'Arno, sempre con una speranza che porta a guardare avanti.
Se "Camera con vista" è tra i libri preferiti anche per voi, sappiate che qui entra di prepotenza tra le citazioni (c'è addirittura Forster in qualche scena). Se non fosse che il libro mi è piaciuto tantissimo di suo, questo sarebbe il bonus definitivo per amarlo.

Consiglio spassionato: una lettura da accogliere con dolce lentezza, da gustare con malinconia, magari alla sera e al tramonto, immaginando cupole e statue e affreschi, e un pappagallo che vola all'orizzonte.


Alzarono i loro bicchieri. “Incipit vita nova” disse. 
“Comincia una nuova vita” tradusse Evelyn.




Nessun commento:

Powered by Blogger.