Pensieri su "IL RICHIAMO DEL LUPO" di Anthony Ryan (La Spada del corvo #1)

Vaelin Al Sorna è una leggenda vivente e il suo nome è famoso in tutto il Regno. È stata la sua guida che ha permesso di rovesciare imperi, la sua spada che ha vinto dure battaglie... e il suo sacrificio che ha permesso di sconfiggere una malvagità più terrificante di qualsiasi cosa il mondo avesse mai visto. Si è conquistato innumerevoli titoli, solo per accantonare la gloria guadagnata duramente a favore di una vita tranquilla nelle Lande Settentrionali del Regno. 

Tuttavia da oltre il mare giungono inquietanti sussurri, voci di un esercito chiamato l'Orda d'Acciaio, guidato da un uomo che si crede un dio. Vaelin non ha nessun desiderio di combattere un'altra guerra, ma quando apprende che Sherin, la donna che ha perso tanto tempo prima, rischia di finire nelle mani dell'Orda, decide di affrontare questa nuova e potente minaccia. Per farlo, si reca nei domini dei Re Mercanti, una terra governata dall'onore e dall'intrigo. 

Qui, mentre i tamburi di guerra risuonano attraverso domini sconvolti dal conflitto, Vaelin apprende una terribile verità: ci sono battaglie che potrebbe non essere abbastanza forte da vincere.


IL RICHIAMO DEL LUPO
Serie: LA SPADA DEL CORVO #1
Editore: Fanucci  * ringrazio la CE per l'opportunità!!!
Collana: Fantasy
Traduttore: Guarnieri A.
Data di Pubblicazione: luglio 2020
EAN: 9788834739969
ISBN: 8834739965
Pagine: 456



Le battaglie sono semplici, 
ma è quello che viene prima e dopo a essere complicato.


Dunque, tra le innumerevoli serie di epic fantasy che ho letto, la trilogia del "Canto del Sangue" di Ryan resta una di quelle che ho riletto più volte e che mi hanno fatto star male (in senso positivo) per le vicende che hanno riguardato i protagonisti. 
Voi non vi siete mai affezionati a certi personaggi, soffrendo per loro, anche se il cervello continua a ripetervi che è solo finzione? A me è successo con Vaelin e i suoi compagni, conosciuti come bambini e giovani allievi, e poi visti crescere.
Il terzo volume della trilogia, in effetti, è quello che mi è piaciuto di meno, proprio perché ci lasciava con tanti punti in sospeso, e non rendeva sufficiente giustizia a Vaelin, dandogli una sorta di contentino dopo tutti i sacrifici fatti. 

Tutto questo preambolo, per consigliarvi di leggere la trilogia prima di passare a questo romanzo. Trovate tutte le mie precedenti recensioni qui:

http://www.sognipensieriparole.com/2016/03/pensieri-e-riflessioni-su-il-canto-del.html
http://www.sognipensieriparole.com/2016/03/pensieri-e-riflessioni-su-la-regina-di.html
http://www.sognipensieriparole.com/2016/03/pensieri-e-riflessioni-su-il-signore.html

Quando lo avrete fatto, potrete passare al "Richiamo del lupo", che è una ripresa strepitosa dal punto in cui eravamo rimasti. 
Vaelin è invecchiato e se la passa così così come Signore della Torre nelle sue Lande, Nortah è caduto nella spirale dell'alcol, Ellese è una ragazzina che si allena nel mito della madre Reva. Ma persino nelle lontane Lande arriva la notizia di una minaccia che sta crescendo nell'altra parte del mondo, tra le steppe al confine dell'Impero di Smeraldo.

Come già nella precedente trilogia, Ryan sceglie di darci un secondo punto di vista narrativa, non solo quello da parte di Vaelin e dei suoi compagni, ma anche quello del nemico, e quindi vediamo l'ascesa di Kehlbrand attraverso gli occhi della sorella Luralyn.
Questo popolo delle Steppe potrebbe apparire uno stereotipo delle recenti saghe fantasy, un po' Tartari vecchio stampo, un po' Dotraki stile Martin, un po' Nadir scaturiti dalla saga dei Drenai di Gemmel, ma ha comunque un suo fascino. Tante tribù unite intorno a un capo leggendario, in una sorta di fanatismo spirituale, che le spinge a seguirlo nel suo progetto di soggiogare il mondo. In questo primo libro è la volta di una Impero di stampo orientale, ma il pericolo potrebbe arrivare persino nelle vicinanze della Regina di Fuoco.

Insomma, Vaelin torna alla grande. Parte un po' acciaccato, finisce di nuovo trasformato in eroe.
Il canto pompa nelle vene di tanti, ma forse solo Al Sorna sa veramente come farlo risuonare... anche se un altro pretende di chiamarsi Lamabuia e di portargli via il nome...

450 pagine epiche, con scontri, battaglie, assedi, tanto sangue, piccole storie preziose, dialoghi intensi, vecchi e nuovi personaggi che non riesci a lasciare volentieri in attesa del secondo volume.
Se potete sopportare le interruzioni mozzafiato e resistere, è consigliatissimo!

Poi si volse verso la breccia e snudò la spada 
sentendo il tuono della cavalleria che si avvicinava.

Amarilli

2 commenti:

  1. questo libro è veramente eccezionale, ho finito di leggerlo l'altroieri e sono rimasta a bocca aperta! Ryan si conferma uno dei miei preferiti e Vaelin pure. Speriamo di non dover aspettare troppo il seguito

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    1. Sì, davvero emozionante, con l'inserimento di nuovi personaggi che fanno ben sperare... anche se Vaelin resta unico!!!

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