Pensieri su "UNA GRANDE FAMIGLIA" di Marie Sexton & Heidi Cullinan

A volte è la famiglia a scegliere te.

A quarant’anni, Vincent “Vinnie” Fierro ha ancora paura di ammettere, persino a se stesso, che potrebbe essere gay. Sarà un problema per la sua grossa, grassa famiglia italiana. Tuttavia, dopo tre matrimoni falliti, sta diventando sempre più difficile ignorare ciò che vuole davvero.

Vinnie va in cerca di un po’ di auto-consapevolezza nei bar della Boystown di Chicago, lontano da chiunque lo conosca. Ovviamente, si imbatte all’improvviso in un vicino di casa.

Tra due lavori, l’università, prendersi cura di sua nonna e gestire la dipendenza di sua madre, Trey Giles ha poco tempo per divertirsi, figurarsi uscire con qualcuno che giura di essere etero. Eppure, dopo una serata a ballare guancia a guancia, Trey accetta di essere corteggiato da Vinnie per scoprire se fa davvero parte della squadra, nonostante sia intenzionato a mantenere intatta la propria verginità.

Sembra un ottimo piano, ma niente è semplice se c’è di mezzo la famiglia. La scoperta della loro relazione da parte della famiglia di Vinnie rende la loro situazione abbastanza complicata, ma quando le condizioni della madre di Trey si fanno critiche, Vinnie e Trey devono decidere quale felicità sia più importante: quella delle loro famiglie o la loro.



Titolo: Una grande famiglia
Titolo originale: Family Man
Autrici: Marie Sexton, Heidi Cullinan
Traduttrice: Alessandra Pannozzo
ISBN EBOOK: 978-88-9312-800-1
ISBN CARTACEO: 978-88-9312-802-5
Genere: Contemporaneo, MM
Editore: Triskell Edizioni
Prezzo Ebook: € 3.99
Prezzo cartaceo: € 12.00





Ho iniziato “Una grande famiglia” perché mi piace leggere di storie contrastate, sia da agenti esterni come i familiari che da turbamenti interni come la presa di coscienza della propria sessualità. 
Questo libro prometteva grandi struggimenti, così ho deciso di leggerlo. 

Uno dei protagonisti, Vinnie, componente di una grande, presente e un po’ asfissiante famiglia italo/americana, ha ben 3 matrimoni alle spalle e un turbamento a cui non sa dare un nome, ma in un giorno lavorativo qualunque, ascoltare una conversazione tra una coppia gay sarà la scintilla che accende il fuoco della comprensione, una fiamma che rischiara sempre più quella che è una strada che lui ha sempre tentato di non prendere durante la sua vita, ma che ora si staglia prepotente sulla sua via. 

Voleva essere lui a decidere cosa volesse dire essere un uomo. 


Trey invece non ha dubbi sulla sua sessualità, ma questo non vuol dire che non abbia una vita molto complicata; tutti i suoi problemi hanno origine nella tossicodipendenza della madre, che, oltre ad averlo fatto crescere con questa instabilità, ha anche minato il suo futuro prendendo tutte le risorse destinate ai suoi studi e costringendolo a fare due lavori. 

L’incontro tra i due è esitante, un cauto invito e un emozionante ballo e sarà l’inizio di una non-storia tenera e sensuale, tra qualche tira e molla e qualche approccio sempre più spinto. 
L’andamento lento di questa storia ha un’improvvisa svolta a causa dell’ennesimo grave ricovero della madre di Trey: questo fatto comporta la resa dei conti per Vinnie, il quale, per stare accanto al suo uomo dovrà uscire allo scoperto con la sua cattolicissima famiglia e sperare di non perderne l’affetto e l’appoggio. 

Un m/m con doppia firma, per una storia che contiene un po’ di luoghi comuni e con una certa fissa per i matrimoni, ma tutto sommato carina e molto tenera. 

E in un attimo, è finita. 
E se sei stato così stupido da lasciar vivere la speranza, o sei stato abbastanza pazzo da credere alla promessa, vieni distrutto. Devastato da quella bottiglia. Ma adesso ho imparato. Uccido la speranza prima che nasca. Ignoro le promesse. È così che sopravvivo. 

Lucia







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