Teaser Tuesday (187) - "La ragazza con la bicicletta rossa" di Monica Hesse

Buona serata con la Rubrica Teaser Tuesday, Rubrica ideata da MizB del Blog Should Be Reading a cui anche questo Blog aderisce.In cosa consiste? 

1. Prendi il libro che stai leggendo 
2. Aprilo a una pagina a caso 
3. Condividi un breve spezzone di quella pagina ("Teaser") 
4. Fai attenzione a non scrivere spoilers! 5. Riporta anche il titolo e l'autore così che i lettori possano aggiungere il libro alla loro wishlist se sono rimasti colpiti dall'estratto.

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Monica Hesse
LA RAGAZZA CON LA BICICLETTA ROSSA
Piemme
Dal 19 gennaio
17,50 €
300 pagine

LA TRAMA
È l’inverno del 1943 ad Amsterdam. Mentre i cieli europei sono sempre più offuscati dal fumo delle bombe, Hanneke percorre ogni giorno, con la sua vecchia bicicletta rossa, le strade della città occupata. Ma non lo fa per gioco, come ci si aspetterebbe da una ragazzina della sua età. Hanneke è una “trovatrice”, incaricata di scovare al mercato nero beni ormai introvabili: caffè, tavolette di cioccolato, calze di nylon, piccoli pezzetti di felicità perduta. Li consegna porta a porta, e lo fa per soldi, solo per quello: non c’è tempo per essere buoni in un mondo ormai svuotato di ogni cosa. Perché Hanneke, in questa guerra, ha perso tutto. Ha perso Bas, il ragazzo che le ha dato il primo bacio, e ha perso i propri sogni. O almeno così crede. Finché un giorno una delle sue clienti, la signora Janssen, la supplica di aiutarla, e questa volta non si tratta di candele o zucchero. Si tratta di ritrovare qualcuno: la piccola Mirjam, una ragazzina ebrea che l’anziana signora nascondeva in casa sua… Hanneke, contro ogni buon senso, decide di cercarla. E di ritrovare, con Mirjam, quella parte di sé che stava quasi per lasciar andare, la parte di sé in grado di sperare, di sognare, e di vivere. Un romanzo di lancinante bellezza, che ricorda classici del genere come Storia di una ladra di libri e Il bambino con il pigiama a righe, e racconta la città di Anna Frank e la forza di chi, come Hanneke, ha cercato di sconfiggere l’orrore con il più piccolo, e grande, dei gesti. ​

Cara Elizabeth,
è l'ora di matematica e la scarpa della professoressa ha la suola allentata: a ogni passo fa il rumore più volgare che abbia mai sentito. È una cosa indecente e tutti ridono.
Vorrei che fossi qui in classe con me. Credo che oggi T. mi abbia notato, notato davvero, non che mi ha pestato il piede, o mi ha raccolto la penna dopo che l'ho lasciata cadere vicino al suo banco, o che mi ha detto "Scusa" quando l'ho urtato in corridoio. (Ti ho detto che ho tentato tutte queste cose Elizabeth? Ti ho detto che sono diventata così patetica che mi faccio trovare vicino alle porte da cui so che sta per entrare, o uscire? Sì, mia cara, è così. Faccio qualsiasi cosa purché mi parli. Non posso credere che quando eravamo piccoli veniva sempre a casa mia a far merenda dopo la scuola e adesso non riesco nemmeno a scambiarci due parole). Ma oggi è stato tutto diverso! 

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