Teaser Tuesday (186) - "Amore infinito After #5" di Anna Todd

Buona serata con la Rubrica Teaser Tuesday, Rubrica ideata da MizB del Blog Should Be Reading a cui anche questo Blog aderisce.In cosa consiste? 

1. Prendi il libro che stai leggendo 
2. Aprilo a una pagina a caso 
3. Condividi un breve spezzone di quella pagina ("Teaser") 
4. Fai attenzione a non scrivere spoilers! 
5. Riporta anche il titolo e l'autore così che i lettori possano aggiungere il libro alla loro wishlist se sono rimasti colpiti dall'estratto.

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AFTER 5. AMORE INFINITO
ANNA TODD
Sperling & KupferISBN: 978882005960
PAGINE 416

La storia tra Tessa e Hardin non è mai stata semplice. Ma ogni sfida che hanno affrontato insieme ha rafforzato l'amore e reso sempre più solido il legame tra loro. E ora niente è più come prima. Tessa non è più la dolce, semplice, brava ragazza che era quando ha incontrato Hardin; né lui è più il ragazzo crudele e lunatico di cui si è innamorata. O quasi. Perché una verità tanto scomoda quanto scioccante è pronta a emergere dal passato di Hardin e travolgere tutto. Ancora una volta.
E mentre lui, sconvolto dalla nuova rivelazione, respinge con sempre più forza chiunque cerchi di stargli vicino, compresa Tessa, lei inizia a dubitare di poterlo salvare davvero, senza sacrificare se stessa. Eppure si rifiuta di mollare senza lottare. Perché è questo che fai quando ami qualcuno, no? Lotti per lui, lo rincorri quando sai che ha bisogno di te. Lo aiuti a combattere contro se stesso e non ti arrendi mai, neppure quando si arrende lui. Oppure sei tu a dover fare un passo indietro e sei soltanto una stupida se continui a provarci?

Lo seguo in salotto, senza sapere quale sarà la sua prossima mossa.
«So che sei arrabbiato, ed è comprensibile.» Mi piazzo davanti a lui nel disperato tentativo di richiamare la sua attenzione, ma si rifiuta di guardarmi. «Però ti prego, possiamo tornare in albergo?» Cerco di prendergli la mano, ma la tira via. «Così possiamo parlare, e tu puoi smaltire la sbornia, o dormire, come preferisci. Ma per favore, andiamocene da qui.»
Mi gira intorno e va verso il divano, indicandolo con la bottiglia di liquore. «Lei era qui…» Sento le lacrime agli occhi ma le ricaccio indietro. «E nessuno è venuto a fermarli. Nessuno di quei due stronzi.» Apre la bottiglia, la porta alle labbra e inizia a bere a lunghi sorsi.
«Basta!» grido avvicinandomi a lui, pronta a strappargli di mano la bottiglia e spaccarla sulle piastrelle della cucina. Non so quanto altro alcol possa reggere prima di perdere i sensi.
Beve un altro sorso e si pulisce la bocca e il mento con il dorso della mano. Sorride e mi guarda per la prima volta da quando siamo entrati in casa. «Perché? Ne vuoi un po’?»
«No… anzi sì», mento.
«Peccato, Tessie. Non ce n’è abbastanza per tutti e due.» Rabbrividisco sentendo il diminutivo con cui mi chiama mio padre.

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