Pensieri e Riflessioni su "Io non ti conosco" di S.J. Watson

Io non ti conosco
di S.J. Watson
Piemme
Pagine 456
Pubblicato a settembre 2015
ISBN 978-88-566-1799-3

Da quando sua sorella Kate è morta, aggredita a Parigi da uno sconosciuto, la vita di Julia Plummer non è più la stessa: la stabilità che si era conquistata è in pericolo, e lei sente il richiamo del suo vecchio insidioso nemico, l’alcol. L’unica persona con cui Julia può parlare di Kate è Anna, la coinquilina di Parigi, la persona che forse conosceva Kate meglio di tutti. È lei a confidarle una cosa che nessuno sa: Kate si divertiva a vivere mille vite. Andava on-line fingendosi una persona diversa ogni volta, conosceva uomini, li incontrava. Così, Julia non resiste alla tentazione e, usando le credenziali della sorella, decide di provarci anche lei, e vivere per una volta la vita, almeno quella virtuale, di Kate, per capire cosa può esserle successo. È così che, protetta dal nome falso di Jayne, Julia contatta Lukas, uno degli ultimi amanti di sua sorella. All’inizio, lo tratta con sospetto, poi pian piano tra i due nasce qualcosa che Julia scambia per amore. Finché, quando Lukas comincia a cambiare, Julia sarà costretta a domandarsi se le mani che adesso la toccano, con dolcezza ma anche con violenza, non siano le stesse che hanno fatto del male a sua sorella...
In un vortice di colpi di scena e rovesci di trama, il nuovo thriller dell’autore del successo planetario Non ti addormentare ci racconta com’è facile perdere tutto, mostrandoci la doppiezza delle vite degli altri, le maschere che indossiamo sempre, la capacità che abbiamo tutti di essere quelli che non siamo.

Il pensiero di Mary Giulia:
In questo romanzo ci spostiamo a Londra; in particolare l’autore ci fa entrare nella vita di Julia Plummer, una donna, fino a questo momento, con una vita stabile; è sposata con Hugh, famoso chirurgo e ha un figlio di nome Connor, un adolescente come tanti in cerca della sua strada che tiene i genitori, e soprattutto la madre, fuori dalla sua vita.
Julia, prima di sposarsi e condurre una vita fatta di routine, con i soliti amici e le consuete cene, amava la fotografia; per lei non è solo una passione ma anche un modo per riportare alla memoria ricordi meravigliosi ma anche dolorosi.
La sua vita subisce un cambiamento improvviso. Sua sorella Kate, viene trovata uccisa in un vicolo a Parigi.
Da questo momento, per la protagonista inizia una vera e propria caccia all’uomo: in modo quasi ossessivo decide di cercare l’assasino della sorella. 
Anne, l’inquilina e l’amica più vicina a Kate, le svela che quest’ultima era solita chattare in un sito d’incontri on line.
Julia decide così di avvicinarsi a quel mondo a lei sconosciuto.
Titubante, ma anche un po’ eccitata, incomincia a chattare, e conosce Lukas, un ragazzo più giovane di lei che la stuzzica. Pian piano, questa nuova figura, l’aiuterà a scoprire una femminilità che pensava ormai persa.
Julia pensa che lui possa avere a che fare con la morte di Kate, ma questo non è l’unico motivo che la spinge a continuare questo tipo di relazione: è infatti molto attratta da questo ragazzo che le fa fare e dire cose che mai avrebbe pensato o immaginato nella sua vita tranquilla.

“M’immagino mentre provo a vivere da sola, sapendo che nel corso degli ultimi mesi della sua vita ce l’avevo con lui ,avevo dei sospetti e guardavo altrove per non dovermi confrontare con me stessa. Mentre ci provo, capisco che non posso. Lui è sempre presente, lo è sempre stato”

Così che Julia rischia di mettere a repentaglio il suo matrimonio e il rapporto con suo figlio Connor per via di questa “morbosa e dipendente” intimità che sta creando con Lukas, usando bugie e sotterfugi per poterlo vedere o solo scrivergli al pc.

“Con improvvisa chiarezza mi rendo conto che indossiamo tutti delle maschere, sempre. Al mondo, agli altri, presentiamo solo una faccia: mostriamo un volto diverso a seconda delle persone con cui siamo e di quello che ci si aspetta da noi.”

La sua unica confidente è Anne, la migliore amica di Kate, la quale cerca di sostenerla ma anche metterla in guardia su quello che sta facendo.
Il passato è in agguato e Julia non lo vede.

Watson è stato bravissimo a farmi continuamente cambiare idea su ciò che pensavo o credevo di sapere.
In alcune circostanze era come se anche io fossi in casa con Julia, o al telefono con Anne, o sveglia di notte a guardare fuori dalla finestra, o ancora essere accanto a lei mentre chattava.

Era come se anche io stessi vivendo ciò che Julia sentiva, e da lettrice, l’empatia che si crea con un libro o con i vari protagonisti è una delle cose più importanti che si possano creare mentre si legge.

Un libro pieno di dettagli, di emozioni che ho vissuto intensamente, e mi riferisco soprattutto ad un momento di angoscia che la protagonista vive.

Per mia curiosità avrei voluto “vedere” comparire un po’ di più alcuni personaggi e mi sarebbe piaciuto capire meglio alcuni retroscena.
Il finale mi ha lasciato un po’ di amaro in bocca; è come se avessi chiuso gli occhi per non guardare e sperare in qualcosa di diverso una volta riaperti.
A parte queste mie considerazioni personali, lo consiglio vivamente.
Mary Giulia

2 commenti:

  1. l'ho letto e mi è piaciuto moltissimo anche se all'inizio ho faticato un po', troppo triste e troppo lento, poi però...

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  2. Ciao Chiara,anche a me e' piaciuto molto.
    Scritto bene e ricco di suspence. In alcuni momenti era un po'lento e in alcuni passaggi poteva sembrare triste,ma a mio.avviso,perche' lo era la protagonista.
    Ma piu' la narrazione scorreva piu' incuriosiva vero?
    Mary Giulia

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