Teaser Tuesday (179) - "La Sconosciuta" di Mary Kubica

Buona serata con la Rubrica Teaser Tuesday, Rubrica ideata da MizB del Blog Should Be Reading a cui anche questo Blog aderisce.

In cosa consiste?
1. Prendi il libro che stai leggendo
2. Aprilo a una pagina a caso
3. Condividi un breve spezzone di quella pagina ("Teaser")
4. Fai attenzione a non scrivere spoilers!
5. Riporta anche il titolo e l'autore così che i lettori possano aggiungere il libro alla loro wishlist se sono rimasti colpiti dall'estratto.

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Mary Kubica
La Sconosciuta
Harlequin HM Mondadori
ISBN: 9788869050480

Un incontro casuale. Un atto di gentilezza. Un'intricata rete di menzogne. Heidi vede la ragazzina su un binario alla stazione, immobile sotto la poggia torrenziale, mentre stringe tra le braccia un neonato. La ragazzina sale su un treno e se ne va. Heidi non riesce a togliersi quella scena dalla testa...
Heidi Wood è sempre stata una donna dal cuore d'oro, ma la sua famiglia inorridisce quando un giorno torna a casa con Willow e la sua neonata di soli quattro mesi: trasandata e senza casa, la ragazzina potrebbe essere una criminale, o anche peggio. Tuttavia Heidi invita Willow e la bimba a restare...
A poco a poco, mentre Willow comincia a riprendersi, vengono alla luce inquietanti dettagli sul suo passato e così, quello che è iniziato semplicemente come un gesto gentile precipita sempre più velocemente verso l'abisso...

Un lampo, poi un rombo di tuono. L’intero stabile rabbrividisce. Penso a Heidi, per le strade con questo tempo, e spero che sbrighi quanto ha da sbrigare e torni in fretta. Poi un altro tuono, un altro bagliore luminoso. Prego Dio che non vada via la corrente prima della partita.
È più o meno un’ora dopo che arriva Zoe, scortata da Taylor e da sua madre. Sono ancora in boxer quando l’intero gruppetto, gocciolante come cani bagnati, si profila sulla soglia e mi fissa, fissa i miei boxer, le tracce di peluria nera sul mio petto. Ho i capelli che sparano da tutte le parti, un odore di vecchio appiccicato addosso.
«Zoe» dico, saltando in piedi e rischiando di rovesciare il caffè.
«Papà.» Ha negli occhi uno sguardo mortificato. Suo padre, mezzo nudo, nella stessa stanza con la sua migliore amica. Mi avvolgo in una coperta di finta pelliccia e cerco di riderci su.
«Non sapevo a che ora saresti rientrata» dico, ma naturalmente questa non è una scusa. Non per Zoe, in ogni caso.

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