W EWWA (5) - "Le cronache di Gaia. Pearls" di Claudia Tonin

Per la nostra speciale Rubrica W EWWA oggi vi parliamo di Claudia Tonin e il suo “LE CRONACHE DI GAIA. PEARLS”.


Titolo: Le cronache di Gaia. Pearls
Autore: Claudia Tonin
Curato da: Mela S.
Editore: Domino Edizioni
Collana: Le rune
Data di Pubblicazione: 2012
ISBN: 8890268468
ISBN-13: 9788890268465
Pagine: 200

Trama - Nel 2109 sette leaders mondiali invitate dalla scienziata cinese Han Chan Mei si ritrovano a discutere del destino della Terra. Quell'incontro cambierà il futuro del pianeta mettendo le basi per iniziare una nuova era, in cui l'egemonia maschile sul genere umano verrà meno. Cinquanta anni dopo, la Terra è diventata Gaia. Non vi sono più guerre, né violenze, la pace regna su tutto il pianeta, riunito sotto un unico governo federale. L'assetto sociale è cambiato e le strutture familiari sono state disgregate. I pochi uomini sopravvissuti vivono in colonie protette in Nuova Zelanda e su Marte. Moira e Nancy sono cresciute assieme e sono grandi amiche, nonostante i diversi ruoli che Gaia ha preteso da loro. Una è una genitrice e l'altra è la Comandante di un'astronave spaziale. Amélie è una giornalista, a lei è stato assegnato il compito di scrivere la storia di Gaia e avrà il privilegio unico di intervistare le Sorelle Fondatrici. Le vite di queste tre donne stanno per essere travolte dalla scoperta che le antiche passioni dell'umanità non sono facili da estirpare. Il germe della ribellione non è morto: una nuova resistenza sta crescendo. 

Il pensiero di Amarilli73
(dalle memorie di Han Chan Mei:
“L’uomo stava distruggendo questo pianeta. L’uomo. Non la donna… ”)

Non accade spesso che su questo blog si riesca a parlare di fantascienza, e la cosa dipende (forse) dal fatto che questo genere non è tra i più amati dalle case editrici e dai lettori negli ultimi tempi. Personalmente, lo ritengo un peccato, anche perché io sono nata e cresciuta a pane e Asimov (!), e custodisco gelosamente la collezione storica degli Urania di mio padre.

Ma lasciamo perdere le derive personali… 
Finalmente mi sono imbattuta in una scrittrice, giovane, italiana (e pure veneta!) che scrive fantascienza, ma, soprattutto, ne capisce (la cosa, credetemi, non sempre va di pari passo).

Le Cronache di Gaia partono da un’idea che già altri scrittori hanno tentato di percorrere (tra tutti, mi viene in mente Poul Anderson, che nel 1959, in Vergin Planet - Le Amazzoni, tratteggiava un pianeta totalmente femminile, da dove gli uomini erano stati banditi e in cui venivano visti come il Nemico distruttore), ma lo sviluppo è certamente molto particolare, e mostra un approccio, direi, specificatamente femminile.

L’idea (peraltro non così assurda) è che tutto il marcio dell’umanità (in termini di aggressività, violenza, mancanza di collaborazione per un progresso solidale) risieda nella metà maschile dell’umanità e che sia necessario resettare proprio questa metà, eliminando le nostre strutture sociali tradizionali,per rigettare le basi di una civiltà migliore. 

Le sette Sorelle Fondatrici hanno dunque concretamente pianificato e realizzato la distruzione della Terra in senso classico per creare Gaia. Il loro sembra – almeno in apparenza – un grande successo. Sono ormai settant’anni che il mondo è in pace, la società rigidamente femminile prospera e tutto sembra perfetto, a parte qualche notizia su presunte sommosse nelle colonie marziane. 

Eppure, in questo futuro di perfezione s’incomincia ad intravedere qualche crepa: si è addirittura formata una Resistenza, con un piano a lungo termine che coinvolge una giovane genitrice al suo sesto figlio, la sua migliore amica pilota e vari personaggi che cominciamo lentamente a conoscere.

I nostri figli e le nostre figlie sono cresciuti in noi come le perle nell’ostrica.
La nostra sofferenza e il disperato tentativo di porvi fine hanno circondato il male rendendolo splendente e mostrando la parte migliore di noi. Si è dimenticato che è la sofferenza, giorno dopo giorno, che faceva nascere le perle della nostra discendenza..
Che ne è dell’ostrica dopo che la perla è stata estratta? Se l’è mai chiesto?
Io sì, ci ho pensato spesso. L’ostrica viene gettata in mare dove crea un’altra bellissima perla, o verrà uccisa per sempre. “
“Chi decide se l’ostrica può sopravvivere? La perla?“ chiese Amélie.
“No, il mare. E se vuole si prende entrambe.”

Pearls rappresenta l’inizio di una trilogia, e pertanto risente della necessità di introdurre il lettore in un universo anomalo, ricostruendo una storia futura alternativa ma credibile, anche dal punto di vista scientifico (e mi piace che l’autrice non abbia avuto paura di “manipolare” i anche dettagli più squisitamente scientifico-tecnologici). 

Al contempo, però, questo primo capitolo è ricco di spunti interessanti e di domande che non possono solleticare la nostra curiosità: padre, madre, famiglia, innamoramento, sono davvero concetti ormai obsoleti e che possono essere tranquillamente rimossi per creare una società migliore, oppure vi sono strutture imprescindibili (nonostante la loro palese imperfezione) per la nostra felicità di esseri umani?
Amarilli73

2 commenti:

  1. anche io ho letto molto di Asimov e ogni tanto un po' di fantascienza lo apprezzo. Mi segnerò sicuramente il titolo, la presentazione mi ha incuriosita, grazie

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