Pensieri e Riflessioni su "Lascia che sia felice" di Hannah Beckerman

LASCIA CHE SIA FELICE
di Hannah Beckerman
Sperling & Kupfer
372 pagine
In uscita il 17 giugno

Trama:
Si dice che se ami qualcuno devi lasciarlo andare. Ma perché Rachel dovrebbe abbandonare un marito perfetto e una figlia adorabile? Sembra una follia, eppure è così che ha voluto il destino: e il cuore di Rachel ha smesso di battere. Tuttavia, sospesa tra questo mondo e l’aldilà, Rachel continua a vegliare sui suoi cari e prova ancora sentimenti. Fino a rodersi di gelosia quando suo marito Max, convinto a fatica dagli amici, inizia a frequentare un’altra donna. Per lui potrebbe essere un nuovo inizio: come può Rachel opporsi, se davvero vuole il suo bene? Dopotutto, amare qualcuno è anche accettare che sia felice senza di te.

Il mio pensiero:
Per le mie amiche, quelle che mi conoscono dal vivo, leggere questa recensione non sarà certo una novità: sono giorni che le tartasso parlando di questo bellissimo romanzo e che faccio segnare loro l'appuntamento in libreria per il 17 giugno, giorno in cui lo vedremo svettare fiero sugli scaffali dei librai italiani.
Lo so, perdonatemi se ho insistito tanto e insito ancora, ma questo romanzo mi ha veramente conquistata. Cari lettori, lo ripeto anche qui che è un libro che va letto per la bellezza e delicatezza della storia narrata e per gli insegnamenti che trasmette, e soprattutto mi lascia la curiosità di scoprire i vostri pareri di lettori attenti per potermi confrontare al più presto con qualcuno.

Questo romanzo è stato un graditissimo dono della Casa Editrice Sperling & Kupfer nonché una bellissima sorpresa.
Devo ammettere che già il titolo ed una cover così carina facevano ben sperare per una di quelle trame dolci e delicate.
Sì, vi capisco se leggendo la sinossi avrete paura di incappare nella classica storia che offre volutamente situazioni troppo tristi e strappalacrime con l'intento di scuotere il lettore, e che purtroppo il più delle volte, non offre nulla di più.
Vi rincuoro subito dicendovi che non è questo il caso. Purtroppo la protagonista, Rachel, ci dice subito nelle prime righe di aver appena lasciato la terra dei vivi e tutte le gioie conquistate e ottenute nell'arco dei suoi trent'anni. E per gioie intendo un'affiatata famiglia costituita dal marito più desiderabile del mondo ed una figlioletta di soli sei anni, vispa, dolce e allegra.
Situazione davvero triste. Lo ammetto. E vi anticipo anche che durante il racconto vi capiterà di commuovervi raffigurandovi nella mente situazioni davvero toccanti per la loro caratteristica di essere molto realistiche e la capacità di farvi immedesimare nei panni della sfortunata protagonista.
Una donna sicura di sé ed amata da tutti, parenti, amici e colleghi, costretta ad abbandonarli troppo presto.
Una donna a cui è concessa la possibilità di assistere, seppur come spirito, alla vita dei suoi cari che continua pur senza di lei.
Perché purtroppo è proprio così: con o senza di noi, la vita continua.

E così capisco che l'unica cosa più inattesa di una morte improvvisa 
è l'imprevedibilità della vita che ti lasci alle spalle.

Si attraversano le varie fasi del lutto: negazione/rifiuto, rabbia, negoziazione, depressione ed in fine accettazione.
Così è per tutti, e anche per Rachel che prima deve fare i conti con la sua impotenza di fronte alla morte, al senso di tristezza che pervade il marito e il dolore della sua piccola bambina rimasta troppo presto senza mamma.
Così le è concesso di osservarli come uno spettatore indiretto delle loro vite... fino a quando, mese dopo mese, il marito decide di reagire e di travolgere con la sua rinata voglia di vivere anche la piccola Ellie.

Se qualche cantante, e non solo, si è chiesto e si immagina come sarà il giorno del suo funerale per capire chi ti ha voluto bene e chi ti ha voluto male questa autrice ha fatto molto di più. La Beckerman va oltre: ti scuote, ti fa pensare, ti fa commuovere, ma soprattutto ti regala delle perle di vita. Se poi sia davvero così semplice metterle in atto, e se soprattutto ne avremo mai la possibilità, non lo so. Comunque, ditemi voi se leggendo queste righe non vi si spacca il cuore. Io provo i brividi ancora adesso. 

Ora che ci penso, è incredibile che la morte mi abbia insegnato così tante cose sulla vita.
[...] Ho imparato che non è necessario avere l'amore incondizionato dei nostri cari, ma che è più importante lasciarli liberi di cercare la felicità dove desiderano... non importa dove, o con chi, anche a costo di rimanerne esclusi.
Ho imparato che una delle sfide più grandi della vita è morire con dignità e serenità, grati per la vita che ci è stata concessa, indipendentemente da quanto sia durata.
Ho imparato che la morte non è un ostacolo per l'amore, e che la nostra più grande conquista è essere ricordati con affetto dalle persone con cui abbiamo vissuto.

Che vi dicevo?
Una storia bella e unica, dolce e amara che lascia tanto.
Una storia che vorresti continuare a leggere, ancora e ancora, tifando per Rachel e facendoti allo stesso tempo coinvolgere dalla dolcezza e semplicità di Eva.
Non abbiate paura di commuovervi (in tanti sanno che io rifuggo da questi romanzi come il Diavolo dall'acqua santa) perché sa nel contempo regalare emozioni dolcissime.
È unico ed indimenticabile. Oserei dire che, giunta a metà di questo 2014, ve lo riproporrò sicuramente tra le più belle letture a fine anno.
Saprà farvi piangere e consolare. 
Saprà conquistare i vostri cuori.
E ora mi fermo, se lo leggerete, capirete che il libro vi regalerà ancora molto altro... e la classica massima che si legge ormai ovunque e che viene associata di volta in volta a Morrison, a Cobain, al tal filosofo di turno, ecc... "Vivi ogni attimo fino in fondo perché non saprai mai quale sarà l'ultimo" assumerà un significato del tutto nuovo.
Stefania

2 commenti:

  1. che bello, è un libro che terrò presente quando ho voglia di riflettere un po'

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