Pensieri e Riflessioni su "Colpa delle stelle" di John Green

Colpa delle stelle
John Green
Rizzoli
347 pagine
ISBN-10: 8817060577
ISBN-13: 978-8817060578

Sinossi:
Hazel ha sedici anni, ma ha già alle spalle un vero miracolo: grazie a un farmaco sperimentale, la malattia che anni prima le hanno diagnosticato è ora in regressione. Ha però anche imparato che i miracoli si pagano: mentre lei rimbalzava tra corse in ospedale e lunghe degenze, il mondo correva veloce, lasciandola indietro, sola e fuori sincrono rispetto alle sue coetanee, con una vita in frantumi in cui i pezzi non si incastrano più. Un giorno però il destino le fa incontrare Augustus, affascinante compagno di sventure che la travolge con la sua fame di vita, di passioni, di risate, e le dimostra che il mondo non si è fermato, insieme possono riacciuffarlo. Ma come un peccato originale, come una colpa scritta nelle stelle avverse sotto cui Hazel e Augustus sono nati, il tempo che hanno a disposizione è un miracolo, e in quanto tale andrà pagato.

Il mio pensiero:
Ne avevamo già parlato sul Blog (l'aveva letto e recensito Whatsername QUI, dando un giudizio più che positivo, che è andato ad aggiungersi agli innumerevoli commenti entusiasti che si trovano in rete).
Lo ripropongo oggi anche io perché dalla scorsa settimana è tornato a popolare gli scaffali delle librerie con una nuova veste grafica.

Bello, dolce e toccante all'inverosimile.
Lacrime assicurate. Questo infatti era uno dei motivi per cui ho sempre cercato di stare alla larga dalla storia di Hazel e Augustus.
Cerco nei romanzi un modo per svagarmi, per evadere dalla realtà e farmi trasportare in un mondo felice e... finto. Invece questo romanzo è vero, fin troppo. Vero perché di cancro si può morire e vero perché la malattia non perdona, non capisce, non ha occhi di riguardo per nessuno.

«Sono innamorato di te, e non sono il tipo da negare a me stesso 
il semplice piacere di dire cose vere.
Sono innamorato di te, e so che l'amore non è che un grido nel vuoto, e che l'oblio è inevitabile, e che siamo tutti dannati e che verrà un giorno in cui tutti nostri sforzi saranno ridotti in polvere, e so che il sole inghiottirà l'unica terra che avremo mai, e sono innamorato di te». 

Penso che per quanto tempo possa passare davanti questo monitor, a cercare le parole adatte per descriverlo, non dirò nulla di nuovo in aggiunta a quanto già è stato scritto in merito. Sono stati gettati fiumi di parole dal 2012 ad oggi, ma la conclusione è sempre la stessa: per quanto strappalacrime (e a fiumi) questo libro va letto.
Ma perché? Perché uno deve farsi così del male con un libro simile? Mi chiedeva un amico giusto oggi.
Perché?
Domanda più che legittima, a cui ogni lettore e fan dell'autore in questione darà la sua personale risposta.
La mia è semplicemente questa: è un romanzo catartico, e a volte, provare un dolore fatto "di carta" fa bene perché aiuta a liberare le emozioni, a lasciarsi andare ed a capire meglio determinate situazioni.
C'è chi dice che avvicinarsi di più a ciò che si teme aiuti ad aver meno paura.
Onestamente non so se sia veramente così, ma una cosa è certa: non è che stare lontani dalle cose che ci spaventano sia poi così un'ottima soluzione... Scappare non serve a nulla.
Avvicinarsi serve solo a comprendere meglio.
E questo romanzo non può che lasciare ad un lettore un grande insegnamento di vita. Lascio a voi la chiave d'interpretazione.

Per chi voglia sapere qualcosa in più sulla storia narrata, per avere altre informazioni oltre a quelle che già la sinossi da, dico che troverà una storia ricca d'amore e di affetto.
L'amore che sboccia tra due giovani ragazzi (Hazel ha poco più di sedici anni ed Augustus poco più di diciassette), e anche l'affetto, la complicità, la solidarietà che lega persone affette dallo stesso dolore ed i loro famigliari. Dolore per la perdita di una persona cara e sofferenza di chi è malato sapendo i propri cari disperarsi per la sua futura dipartita.
Tante le frasi ad effetto e toccanti. Tanti gli spunti riflessivi.

Credo che a questo mondo si possa sempre scegliere come raccontare le storie tristi, e noi abbiamo optato per la versione divertente... 

Vi invito a leggerlo comunque prima di recarvi nelle sale cinematografiche per il debutto sul grande schermo della storia d'amore di Hazel e Augustus (4 settembre 2014).
Mi permetto anche di fare i complimenti per il trailer: sicuramente curioso e d'impatto, ma soprattutto l'ideatore è stato bravo nel non svelare il vero colpo di scena del romanzo; per cui potete guardarlo già da subito senza paura di rovinarvi la lettura.
E... ovviamente consigliato!
Stefania

2 commenti:

  1. ho amato molto questo libro, che ho letto da poco e per i commenti meravigliosi che ha raccolto, e la cosa che più ho apprezzato è che mi ha fatto sorridere tanto. Ho pianto, mi ha fatto bene, ma sempre col sorriso sulle labbra. L'ho consigliato molto anche perchè secondo me non è un libro sulla malattia, ma sulla vita quando ci si scontra con essa, molto profondo senza essere difficile o noioso

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    1. Hai ragione: potrebbe essere anche letto come un inno alla vita. Davvero bello.

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