Pensieri su "Il ritratto della seduzione" di Evie Dunmore

Londra, 1880

Come ha fatto Hattie Greenfield, ambiziosa ereditiera, suffragista e studentessa di Oxford, a ritrovarsi davanti all'altare con l'attraente, ma rozzo scozzese Lucian Blackstone, il cui oscuro passato e le spietate pratiche commerciali incutono timore all'intera nobiltà britannica? Solo un viaggio improvviso in Scozia le consentirà di vedere il marito sotto una luce diversa...


Il ritratto della seduzione
di EVIE DUNMORE
Serie: La lega delle donne straordinarie 3
Editore: Harper Collins
Collana: Harmony I Grandi Romanzi Storici Special - n. 336
Uscita: 12 maggio 2023

La serie "La lega delle donne straordinarie"
1) LA RESA DEL DUCA
2) ANIME RIBELLI
3) IL RITRATTO DELLA SEDUZIONE



Quando si dice una recensione a freddo... mi sono accorta di aver terminato il romanzo a inizio maggio e sto scrivendo solo ora, dopo quasi un mese di sedimentazione.

Che si tratti di una serie fantastica, non ci sono dubbi.
Tutti i romanzi di questa serie non sono semplicemente romance, ma affreschi vividi e coinvolgenti di particolari contesti sociali.
Se però il primo e il secondo potevano contare su una leggerezza di fondo e su protagoniste determinate, il terzo capitolo mi è parso meno convincente dal lato femminile.

La prima parte è intrigante: Hattie, rampolla di una famiglia di banchieri (affaristi intrepidi, ma ossessionati dal farsi accettare dalla buona società blasonata e tradizionalista), studentessa a Oxford e suffragetta (elemento che l'accomuna alle altre ragazze straordinarie), pittrice talentuosa e curiosa, ci fa sorridere, mentre tenta di insinuarsi nella dimora di un predatore di dubbia fama per ammirare i tesori della sua collezione d'arte.
A sua volta, Lucien Blackstone è uno scozzese che è divenuto ricco come i Greenfield, ma comunque da loro guardato dall'alto in basso e ritenuto davvero troppo borghese.
Il primo incontro/scontro tra i due lascia il segno e Lucien ne approfitta per contrattare con la famiglia di lei il matrimonio, in cambio di una quota di preziose azioni societarie.

Con la luna di miele ci spostiamo in un'ambientazione più seria e amara: grazie alla convivenza forzata in una modesta locanda di un paesello vicino alla miniera di Lucien, l'arrabbiatissima Hattie ha modo di conoscere dal vivo chi è suo marito.
Ma mentre lui si fa ogni giorno più umano, flessibile e comprensivo, la protagonista perde la sua aria di simpatia per evolversi in una donna "libera" che, purtroppo, risulta essere anche più intransigente e parecchio snob.

Se anche stavolta la Dunmore è stata in grado di farmi provare una girandola di emozioni, ammetto che mi è costato fatica digerire lo sviluppo caratteriale di Hattie e l'esito finale: più un dimesso contentino, che non un reale lieto fine.

D'accordo, ne ho compreso lo scopo di rispettare una certa coerenza, però sono convinta che, senza i denari e l'agiatezza di base, la nostra non sarebbe andata da nessuna parte.
Lucien è un un uomo che si è fatto da solo, forse rozzo, però trasparente e senza timore di mettersi in gioco; al confronto, lei non è che una bimba viziata che "gioca" all'emancipazione, mirando più a realizzare se stessa che ad aiutare il miglioramento di chi le sta intorno.
Lucien si espone, tende la mano, e non ne è ripagato.
L'unica ipocrita è sua moglie che, purtroppo, neppure se ne accorge.

Amarilli


Nessun commento:

Powered by Blogger.