Pensieri su “Anima e corpo” di Virginia Henley



Christian Hawksblood, principe arabo e cavaliere templare, non è certo il tipo di uomo che rinuncia facilmente a ciò che è suo e quella bellissima fanciulla che a lungo ha dominato i suoi sogni e che ora è lì davanti a lui certamente gli appartiene. Poco importa che per volere di re Edoardo di Inghilterra sia fidanzata al fratellastro che lui non sapeva neanche di avere: lady Brianna di Bedford è sua, perché così è scritto nel destino. Ma la splendida ragazza sembra pensarla diversamente al riguardo: nel suo futuro vedeva solo un sereno matrimonio con il valoroso cavaliere che il re aveva scelto per lei. Eppure è l’indisponente e misterioso straniero che ha il potere di leggerle i pensieri a turbarle i sensi. Sullo sfondo delle gloriose battaglie per l’Aquitania, prende vita la storia di un amore passionale e romantico che travolge le barriere del tempo.

ANIMA E CORPO
Titolo originale: Desired
Autrice: Virginia Henley
Editore: Mondadori
Collana: I Romanzi – Introvabili 102
Ambientazione: Inghilterra + Francia, 1340 circa
Uscita: giugno 2023




I romanzi della Henley presentano spesso due cose: da un lato una notevole lunghezza, non comune ad altre autrici, e, dall'altro, il bisogno di inserire sempre elementi paranormal/magici in storie d'amore che potrebbero benissimo vivere della sola cornice storica.

Anche questo romanzo non si discosta: si tratta di un librone corposo, ambientato all'epoca di re Edoardo III d'Inghilterra, durante la Guerra dei Cent'anni con la Francia.

La Henley immagina che dall'Arabia giunga il figlio nato dalle nozze tra una principessa araba e un guerriero inglese durante le Crociate; a sua volta il guerriero (chiamato, forse per ironia, Christian) lascia la terra d'origine, con scudieri e falco, per dirigersi come mercenario in Francia e poi in Inghilterra, dove ritrova il padre.

Il capo dei Beauchamp, ovvero il conte di Warwick, accoglie il figlio naturale (ma in realtà legittimo) e lo inserisce a corte, dove Christian diviene amico del Principe Nero (il famoso condottiero, figlio del re) e partecipa addirittura alle battaglie di Crécy e di Poitiers, mettendosi in mostra.
Al contempo, suscita però la gelosia del fratellastro minore, il quale sino a un attimo prima era l'unico erede, nonché promesso sposo di una bellissima dama.
I due si contendono la medesima fanciulla, così come si affrontano nei tornei. Il tutto mentre anche il Principe Nero, il re in persona e altri cavalieri si destreggiano tra intrighi e amanti varie.

Avrei anche dato un voto più alto, se non fosse stato per il fastidio delle aggiunte pseudo-magiche, che ho trovato a dir poco stravaganti e inutili (basti pensare che la bravura di Christian si fonda anche su visioni e premonizioni che egli ha sullo schieramento nemico...).
Bisogna davvero banalizzare così battaglie storiche, rimaste celebri anche per l'enorme numero di vittime? Senza contare che nel romanzo i protagonisti sembrano tutti eroi senza macchia, mentre il Principe Nero fu comunque ricordato dai posteri soprattutto per le terribili incursioni, in cui faceva strage di civili francesi, razziando e bruciando tutto ciò che trovava.

Da ultimo, la storia d'amore principale è molto debole, quasi trasparente.
Di per sé, in conclusione, la trama non è spiacevole, e l'epoca è una delle mie preferite: però quasi 600 pagine condite da storia e (troppe) licenze di fantasia sono abbastanza sfiancanti.

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