Review Tour per "Le bugie della nostra vita" di Mikita Franco



Mikita ha solo cinque anni quando muore la sua mamma. Da quel momento, va a stare dallo zio Slava, nella casa in cui il giovane abita insieme al compagno, Lev. La convivenza non parte col piede giusto, ma piano piano i tre diventano una vera famiglia. I problemi cominciano con l’inizio delle scuole elementari, perché per nessun motivo Miki dovrà raccontare il loro segreto. Nessuno dovrà mai sapere che è stato cresciuto da una coppia gay. Nella Russia di Putin, infatti, la diffusione di questo dettaglio metterebbe a rischio il loro nucleo famigliare. A lungo andare, però, questa girandola di bugie travolge Miki portandogli via la spensieratezza. Crescendo, diventa un adolescente rabbioso, aggressivo, cade in depressione. Quando poi si rende conto di essere attratto dai ragazzi, gli sembra di vivere un incubo: sta diventando la prova vivente di quanto sostiene la propaganda del regime, ovvero che le coppie omosessuali crescono figli omosessuali. Ci vorrà tempo, e tanti fallimentari tentativi di innamorarsi delle ragazze, prima che Mikita faccia pace con se stesso e con la propria sessualità.

Le bugie della nostra vita è un romanzo intenso che punta dritto al cuore raccontando senza ipocrisie una storia estremamente attuale con uno stile fresco e brillante che regalerà al lettore non poche risate.

Mikita Franko
Le bugie della nostra vita
300 pagine
Editore: Mondadori
Uscita: 13 giugno 2023

* ringrazio Mondadori per la copia in anteprima e vi invito a seguire tutte le tappe del nostro evento - trovate il calendario con le date sotto alla recensione!





«Nella vita capita anche questo...» 
«Cosa?»
«Che una persona cara ti tradisca e un estraneo ti salvi. Penso sia stata un’utile lezione di vita.»


Una lettura che ho trovato più che adatta per il #pridemonth 🌈🌈2023.

Anche se devo avvertire subito che è un'esperienza di vita raccontata in modo nudo e crudo, e che non si evolve esattamente in rose e fiori.
Anzi, direi che soprattutto in questo caso l'amore familiare, per quanto intenso, non è sufficiente a creare una base stabile dove crescere.

La storia è vera, nel senso che Mikita Franco ha imparato a scrivere e a leggere sin dalla tenera età e poi, da adolescente, ha iniziato a pubblicare in rete racconti autobiografici sulla vita particolare, in un mondo ex-sovietico e putiniano fortemente omofobo.

Miki perde la mamma a 5 anni; il padre non l'ha riconosciuto, ed è lo zio Slava, fratello gay della madre ad accoglierlo in casa.
Slava, poco più che ventenne, spirito creativo, solare e generoso, vive con il compagno Lev, un medico più vecchio e meno spontaneo. Così, il bimbo ci mette parecchio ad accettare l'idea di avere due papà e ad esprimere il proprio amore per Lev (quando accade, però, è davvero un momento emozionante).

Il libro si divide sostanzialmente in due parti: la prima, dedicata all'infanzia di Miki, è tenera e spesso divertente; il bimbo vede tutto con occhi infantili e ingenui, non comprende perché uno dei due papà deve restare nascosto, né perché deve censurare i suoi temi a scuola o nascondere le foto quando festeggia il compleanno. L'idea che percepiamo è quella di una società russa molto chiusa e severa, dove spesso alcolismo e violenza fanno parte del quotidiano.

La seconda parte, con l'entrata nell'adolescenza, si fa più cupa; Miki sembra quasi patire l'assenza della madre, diviene insofferente ai legami familiari e all'impossibilità di essere libero, soffoca i propri impulsi sessuali sino a quasi divenire egli stesso omofobo.
E' un ragazzo alla deriva che non riesco sinceramente a comprendere: ha avuto comunque tantissimo amore e un ambiente stabile e sereno, a  cui reagisce con aggressività, depressione e smarrimento. Certo, si tratta di problemi che possono accadere nell'adolescenza, ma il fatto è che il libro si propone di dimostrare l'assoluta normalità di una coppia omogenitoriale, mentre, paradossalmente, l'esito fa davvero pensare. 
Slava e Lev lo amano, lo curano e lo confortano, eppure Mika è tutto fuorché un adolescente normale.

Mi è piaciuto ed è davvero scorrevole da leggere.
Però ho trovato la parte finale straniante e un po' posticcia: di fatto, il futuro viene quasi lasciato in sospeso; speri per il meglio, ma non c'è certezza. 
Mi aspettavo più speranza. Tanto coraggio meritava più speranza.



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