Review Tour per "I viaggiatori del binario 5" di Clare Pooley


 

Ogni giorno alle 8.05 Iona Iverson prende il treno per andare al lavoro e percorre dieci fermate, da Hampton Court alla stazione di Waterloo, accompagnata dal suo cane, Lulu.
Ogni giorno vede le stesse persone, su cui fa ipotesi e che conosce solo per i soprannomi che lei stessa gli ha affibbiato. Naturalmente, non parlano tra loro.
Da pendolare esperta, infatti, Iona sa che sul treno ci sono regole precise che tutti dovrebbero seguire: – Avere un lavoro a cui recarsi.
– Non consumare cibo caldo.
– Essere pronti a ogni evenienza.
– Non parlare mai con gli sconosciuti.

Ma una mattina uno dei passeggeri, che Iona ha soprannominato “Chic ma Sessista”, rischia di strozzarsi con un acino d’uva proprio davanti a lei. Sarebbe morto se non fosse stato per il tempestivo intervento di “Sospettosamente Simpatico”, ossia Sanjay, un infermiere che gli pratica la manovra di Heimlich.
Questo singolo evento dà il via a una reazione a catena, e un gruppo di persone che non hanno quasi nulla in comune se non i loro spostamenti quotidiani scopre che un incontro casuale può trasformarsi in molto di più e che parlare con gli sconosciuti può insegnarci qualcosa sul mondo che ci circonda e su noi stessi. Ma quando la vita di Iona inizierà a crollare, i suoi nuovi amici saranno presenti nel momento del bisogno?

I viaggiatori del binario 5
Clare Pooley
Editore: Mondadori
324 pagine
Uscita: 20 giugno 2023
*ringrazio la CE per la copia fornita e tutti i blog che hanno partecipato all'evento: seguite tutte le tappe - trovate il calendario qua sotto




Tuttavia una delle cose che le aveva insegnato Iona 
era che le regole esistevano apposta per poterle trasgredire. 
In modo spettacolare e con stile.


Quando ho iniziato a leggere questa storia incentrata su un gruppo di "pendolari", cinque sconosciuti che si ritrovano ogni giorno sulla stessa tratta e condividono una serie di fermate dei treni londinesi, non ero sicura di cosa aspettarmi.

Mi sono ritrovata a godermi una storia delicata e sincera, a tratti pazzerella e a tratti emotivamente ricaricante. Sapete quando vi affezionate a personaggi molto normali e le loro piccole vittorie divengono un po' le vostre?
Ecco, questo romanzo si fonda e onora lo spirito di "gruppo", le dita della mano che si uniscono e tirano un bel cazzotto, tutte insieme, agli sgambetti e agli imprevisti della vita (per quanto possibile).

Iona, la catalizzatrice di tutto, è una ex-IT girl, una modella, ballerina, personaggio queer che negli anni '90 aveva il mondo che conta ai suoi piedi, anche per il rappresentare, insieme all'inseparabile compagna Bea, una coppia capace di dettare mode e regalare ispirazione. Ma gli anni sono passati e Iona è ormai un elemento "vecchio" e obsoleto, tanto che la sua carriera procede verso l'inesorabile declino.

Mentre Iona affronta tutto ciò, indossando i suoi completi solari, con la sua borsa piena di meraviglie e il suo cagnolino, nello stesso vagone transitano anche Piers, ex-golden boy della finanza travolto da crisi, sfortuna e terrore di fallire; Martha, studentessa timida e bullizzata, ma con un grande potenziale; Emmie, giovane pubblicitaria, bella ma insicura, con un fidanzato fin troppo possessivo; e infine Sanjay, infermiere in un reparto di oncologia, serio e cortese, messo a dura prova da stress e empatia verso i malati.

Senza saperlo, tutti si sono osservati tra loro, si sono dati soprannomi, si piacciono/detestano. 
E c'è un filo invisibile che lega tutti i loro, poiché ciascuno possiede, a suo modo, un talento/dono che può aiutare gli altri. I cinque sono le figure principali, ma un po' tutti i viaggiatori entrano in contatto con Iona, conquistati dalla sua spensieratezza/invadenza, e danno il loro contributo.

Un romanzo agrodolce davvero inaspettato. 
Il messaggio? Insieme possiamo farcela, o almeno provarci.


PS. Mi sono accorta di aver preso mesi fa un romanzo della stessa autrice (IL TACCUINO DELLE COSE NON DETTE) e credo proprio che lo leggerò al più presto.


«Siamo la maledetta torta, tutta intera» disse Bea.



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