Pensieri su ANIME RIBELLI di Evie Dunmore (La lega delle donne straordinarie #2)


Inghilterra, 1880
Lady Lucinda rappresenta tutto ciò che una giovane di buona famiglia non dovrebbe essere, poiché è orgogliosa, brillante e impegnata politicamente. Non a caso è tra le maggiori attiviste del movimento che si batte contro la legge che sancisce che nel matrimonio la moglie e tutti i suoi beni diventino proprietà del marito.
Anche Lord Tristan non è proprio un modello di virtù. Arruolato a forza dal padre, esasperato dalle sue intemperanze, è appena tornato dalla guerra ed è nuovamente sotto minaccia: o si sposa, oppure dovrà assistere all'internamento della madre in manicomio. Complice un'occasione mondana, Lucie e Tristan si ritrovano dopo tanti anni. Non si sono mai piaciuti, eppure adesso qualcosa è cambiato. Da anime ribelli ad anime gemelle il passo è breve...

Anime ribelli
di EVIE DUNMORE
Serie: La lega delle donne straordinarie #2
Editore: Harper Collins
Harmony I Grandi Romanzi Storici Special - n. 323
Uscita: 12 maggio 2022



Tristan, Lord Ballentine. 
Canaglia, seduttore, tormento della sa gioventù.
Cravatta allentata, chioma scompigliata come da un attacco di dita amorose,
 appariva in tutto e per tutto l’uomo che era. Il cuore le diede un tonfo per l’agitazione. 
Che cosa ci faceva alla sua porta?


Il primo volume di questa serie è stato tra i miei favoriti dell'anno scorso, quindi scalpitavo per leggere i successivi.
Non è semplice scrivere una serie, incentrando ogni episodio su coppie diverse, differenziando trama e caratteri. Ma devo dire che la Dunmore ci è riuscita perfettamente anche stavolta.
Ecco, magari scontenterà chi cerca solo una storia di svago, coccole e tanto amoooreeeee, mentre invece io l'ho apprezzata per il coraggio di affrontare tematiche non usuali e più serie, senza rinunciare al sorriso e alla passione.

Abbiamo già incontrato Lady Lucinda, la Megera di Tedbury, la leader della sezione delle suffragette di Oxford, che tanto aveva spronato Annabelle e le sue giovani compagne. 
E' difficile sostenere questo movimento nel contesto inglese del 1880; magari sei cresciuta nell'agio, ma hai imparato presto a vedere cosa si cela dietro l'ipocrisia di nobildonne devote e apparentemente perfette: matrimoni-farsa, violenza domestica, dipendenza economica assoluta, tradimenti, persino il rischio neppure tanto blando di finire in qualche "casa di cura" per signore, non appena accenni a opporti alle convenzioni.
E Lady Lucinda non è riuscita a chiudere gli occhi, anche se ciò l'ha allontanata da tutto e l'ha tagliata fuori dal classico destino debuttante-nozze da favola - matrona dei salotti.
Lei vuole di più e continua a lottare per ritagliare spazi femminili, dove non ce ne sono. Letteralmente, dalla politica agli affari ai diritti più elementari.

Perché quindi non tentare anche di acquisire e dirigere un giornale, impresa ardita e forse altrettanto scandalosa?
Sulla sua strada trova però Tristan, Lord Ballantine. La Canaglia per eccellenza, eroe di guerra per puro caso e all'apparenza rampollo che attende tra i vizi di poter ereditare il suo titolo pronto.

Per quanto la loro relazione sia un hate-to-love con tutti i crismi, con parecchie scenette divertenti quando si tendono i trappoloni, l'ho trovata anche profonda, con la voglia di conoscersi reciprocamente dentro e con uno spruzzo di malinconia e triste sincerità che non guasta mai.

Lui faceva così a volte, diceva le cose in un modo 
che suggeriva che stesse immaginandola sola con lui, senza vestiti. 
Lucie supponeva che fosse la maniera in cui parlava a tutte le donne: con l’intento di sedurle. 
Con lei, lo faceva per indispettirla.

Il movimento suffragista è un'impresa costosa, dice Lucy a un certo punto. 
Ed è vero, costa in termini di fatica, impegno, umiliazione, coraggio, rassegnazione, solitudine, emarginazione. Ma costa anche anche innamorarsi e decidere di mettere da parte i propri sogni, oppure formare una famiglia dovendo rinunciare a una parte di sé.
Anche stavolta un romance corposo con un messaggio nient'affatto banale.

C’era stato un tempo, quelle estati di gioia e dolore a Wycliffe Hall, 
in cui viveva per provocare una qualsiasi reazione, nell’inespugnabile Lady Lucinda Tedbury.

Amarilli

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