Pensieri su "THE ATLAS SIX" di Olivie Blake
Segreti. Tradimenti. Potere. Benvenuti nella Società Alessandrina. «Cos'altro se non la morte potrebbe conferire una tale vita alla conoscenza che proteggiamo?» Ogni dieci anni, ai sei maghi più talentuosi in circolazione viene offerta la possibilità di conquistarsi un posto nella Società Alessandrina, l'istituzione più segreta ed esclusiva del mondo, che garantirà loro potere e prestigio oltre ogni limite. In occasione della nuova iniziazione, il misterioso Atlas Blakely sceglie: Libby Rhodes e Nico de Varona, due fisicisti che controllano gli elementi e sono in competizione da tempo immemore; Reina Mori, una naturalista che comprende il linguaggio della vita stessa; Parisa Kamali, una telepatica per cui la mente non conosce segreti; Callum Nova, un empatico in grado di far fare agli altri qualunque cosa; e Tristan Caine, capace di smascherare qualsiasi illusione. Ciascuno dei prescelti dovrà dimostrare di meritare l'accesso alla Società e lottare con tutte le sue forze per ottenerlo, sebbene ciò significhi stringere alleanze con i nemici giurati e tradire gli amici più fidati. Perché, anche se i candidati straordinari sono sei, i posti nella Società sono solo cinque. E nessuno vuole essere eliminato.
Olivia Blake
The Atlas Six
The Atlas Six #1
Editore: Sperling & Kupfer
Pagine 436
Uscita: 17 maggio 2022
Era un’annosa questione.
Perché avere imperi e non democrazie?
La risposta della Società era ovvia:
perché alcune cose non erano adatte a governarsi da sole.
Di fronte all'ennesimo "passaparola TikTok" temevo una storia Ya, con giovani maghi, tutti presi dalla competizione e poi travolti dall'amore; per mia fortuna, THE ATLAS SIX è un fantasy per adulti, che insegue solo inizialmente gli stereotipi della scuola di magia e della #darkacademia, per inoltrarsi in sentieri non battuti e talora non leggeri, come la filosofia, l'eugenetica, l'idea del predominio di pochi e migliori sui molti per gestire e dirigere la mediocrità di massa, che invece ha spesso portato all'appiattimento (o al basso rendimento) dell'evoluzione umana.
In altre parole, il romanzo della Blake cerca di rispondere a un interrogativo di base (di non poco conto), ovvero se sia più corretto preservare la conoscenza per pochi eletti, che hanno gli strumenti per comprenderla e usarla, oppure se sia invece più saggio condividere a oltranza, consentire l'accesso indiscriminato a tutti, con il rischio di subire danni o di suscitare, nel corso dei secoli, reazioni conservatrici, incendi di libri, censure? Un po' il dilemma del dare o meno "perle ai porci"...
Per questo motivo, fin dai tempi dell'impero di Roma, la biblioteca alessandrina è stata occultata, data per perduta, custodita da una casta di intellettuali-maghi-illuminati, la Società, che, ogni dieci anni, seleziona sei medeiani (gli individui magici), dotati di poteri rari e indiscussi, per rinforzare la sicurezza dell'impresa e inviare nel mondo nuove eccellenze, istruite e impegnate a preservare la politica della Società.
Un gruppo di migliori, a cui viene offerta una scelta in grado di stravolgere la vita per sempre. Un'opportunità, un'iniziazione: un obiettivo per cui valga anche la pena morire?
Il nuovo gruppo invitato da Atlas non è unito da amicizia o da rispetto; sono tutti diversi tra loro, e ho apprezzato che non ci fosse la solita divisione buoni/oscuri. Tutti, a modo loro, sono bugiardi, tramano alle spalle, pongono se stessi al di sopra di tutto, vogliono il potere per fini diversi.
Nico e Libby sono già colleghi divisi da un'accanita competizione/ambizione; Tristan vuole ritagliarsi un ruolo per sfuggire a un destino che lo perseguita; Reina è indifferente al potere, se non nella misura in cui non vuole essere sfruttata dagli altri; Parisa lo brama, per poter sopraffare e manipolare gli altri prima di esserlo lei stessa; Callum ritiene gli sia semplicemente dovuto, ma in realtà, nonostante le apparenze, forse non è l'anima più nera nel gruppo.
E poi ci sono, appunto, Atlas il custode e il suo assistente. E nemici, creature non umane, dimensioni spazio/temporali, regni dei sogni. Alcune cose sono ancora abbozzate, probabilmente (spero) saranno rivelate in seguito; non mi ero accorta che fosse un primo volume di serie, quindi al termine ci sono rimasta un po' di sasso, ma senz'altro provando un lungo brivido.
C'è un sottofondo di violenza e malvagità che m'intriga, un saltare da spazio fisico a mentale che ho trovato ben descritto. Insomma, questo romanzo ha davvero molte cose per piacermi.
anche questo in lista!
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