Pensieri su “La legge dell’amore” di May McGoldrick
Costretta a fuggire nelle Highlands dopo l’omicidio di suo padre, la focosa Morrigan ha giurato a se stessa di vendicarsi e per farlo si addestra per combattere al fianco dei ribelli determinati a spezzare la presa della Gran Bretagna sulla Scozia. Sarà il casuale incontro con l’avvocato Aidan Grant a fornirle l’occasione tanto attesa. Aidan ha bisogno di lei per difendere il suo assistito da nemici pericolosi. Dopotutto hanno entrambi l’obiettivo di sconfiggere le corrotte forze governative e restituire la libertà al loro popolo. E poi sembra che un altro genere di furore stia divampando tra loro. Ma riusciranno questi cuori impavidi uniti dalla medesima causa a fidarsi davvero l’uno dell’altra?
Titolo: “La legge dell’amore”
Autore: May McGoldrick
Editore: Mondadori
Collana: I Romanzi – Passione 216
Ambientazione: Scozia, 1820
La trilogia ‘Royal Highlander’:
1) TRAPPOLE E PASSIONI (Highland Crown)
2) IL GIOIELLO DELLE HIGHLANDS ( Highland Jewel )
3) LA LEGGE DELL’AMORE (Highland Sword).
E niente, dopo aver concluso anche l'ultimo volume, posso dire che questa trilogia proprio non mi è piaciuta.
In altre cose la coppia May McGoldrick si è rivelata senza dubbio brava, sia nel costruire storie d'amore credibili, sia nelle rievocazioni storiche. Ma qui ci troviamo di fronte a un frangente storico relativo unicamente alla Scozia, e non un periodo di quelli avvolti nel mito e nel fascino medievale (per cui, ad esempio, avrebbe potuto avere una risonanza maggiore: vedasi highlander e affini).
Certo, ho letto altri romanzi ambientati in una Scozia post Bonnie Prince e post Culloden, ma qui la narrazione si fa troppo nozionistica, troppo dettagliata. Devi essere un'appassionata del periodo e di quelle vicissitudini per provare qualche brivido d'interesse.
E a me, in tutta sincerità, importava poco o nulla.
A ciò si aggiunga che la Storia qui predomina, lasciando in secondo piano il romanzo: si ha costantemente l'impressione che i personaggi svolgano la loro funzione ai fini dell'ambientazione, più che avere un ruolo autonomo, quindi i sentimenti sono sviluppati lo stretto necessario. E si sente.
Come al solito, tutto ruota intorno a Cinaed, presunto figlio segreto della regina Carolina, perché intorno a lui si è formato un gruppo per proteggerlo e difendere i diritti degli scozzesi contro i soprusi inglesi.
Avevamo già conosciuto Morrigan, quando era sfuggita alle guardie che avevano fatto irruzione in casa, uccidendone il padre. Lei, la matrigna e la sorellastra Maisie sono fuggite nelle Highlands, unendosi ai patrioti.
Quando Morrigan s'imbatte in una spia inglese lo insegue, finendo per prendersi a pugni, letteralmente, con Aidan, avvocato, che starebbe alla stessa parte, ma vuole la spia viva.
Diciamo che vedere Aidan che pesta Morrigan me lo ha fatto andare di traverso: non puoi autodefinirti difensore degli oppressi e prendere a pugni una ragazza per difendere le tue idee.
Il resto è politica, lotte, aggressioni, maneggi vari e lei che s'innamora inaspettatamente di questo tizio che non merita nulla.
Nel complesso, lievemente infastidita e annoiata 😑.
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