Pensieri su "IL PEGGIOR UOMO DELLA MIA VITA" di Lucy Score


La sposa è adorabile. Lo sposo è un perfetto gentiluomo. Ma il resto degli invitati alle nozze sembra uscito da un incubo. Ricchissimi, viziati, pieni zeppi di titoli nobiliari e arroganza. Il testimone dello sposo non fa eccezione. Francesca ha preso molto sul serio il ruolo di damigella d’onore. E ha intenzione di fare il possibile perché il matrimonio della sua migliore amica fili liscio. Anche se significa mettere in riga uno per uno gli invitati, fare il cane da guardia allo sposo e, soprattutto, tenere d’occhio quell’insopportabile pallone gonfiato di Aiden Kilbourn, che nonostante abbia accettato di fare da testimone sembra intenzionato a metterle i bastoni tra le ruote. Non importa quanti zeri abbia il suo conto in banca: se non righerà dritto, Francesca gliela farà pagare.

Aiden Kilbourn non ha mai avuto relazioni a lungo termine. Il lavoro per lui è tutto e non ha mai frequentato una donna per più di un mese consecutivo. Ci sono gli affari a tenerlo impegnato, perché complicarsi anche la vita privata? Desidera solo divertirsi, senza impegno, con ragazze che non gli stiano troppo addosso. Ma Francesca Baranski sembra essere stata mandata dal destino appositamente per punirlo…

IL PEGGIOR UOMO DELLA MIA VITA
Autrice: Lucy Score
Editore: Newton Compton
Pagine 408
Uscita: 28 aprile 2022




«Sono un Kilbourn.
Noi non siamo capaci di sentimenti. Solo di fusioni vantaggiose».


Alla terza volta in cui mi misuravo con un suo romanzo, la Score ha definitivamente spazzato via ogni perplessità. Questo romanzo mi ha sorpreso in modo del tutto positivo e, a mia discolpa, devo dire l'ho adocchiato grazie alla nuova cover (per fortuna la Newton le sta cambiando tutte).

Dopo un inizio un po' in sottotono, dove stavo quasi per abbandonare di fronte alla solita festa di ricconi in discoteca e ai soliti personaggi ricco&figo&stronzo contro cameriera-formosa-tuttacurve&parolacce, mi sono ritrovata catapultata alle Barbados, dove va in scena un matrimonio pazzo, con rapimenti, inseguimenti, risse, minacce, commozione e felicità.
Ho riso tanto, mi sono finalmente divertita dopo tanti libri incentrati su nozze strane, ho finalmente iniziato a riconsiderare i due personaggi, Aiden e Francesca.

Lui è il rampollo dei multimilionari Kilbourn, quarantenne cresciuto a pane e tradimenti familiari, sempre salvando le apparenze; non si fida del prossimo, non si fida delle donne che cercano in lui (solo) l'amore.
Lei è l'unica figlia femmina dei Baranski, un po' di sangue italiano nelle vene, cresciuta nella gastronomia di famiglia e con sogni manageriali.
Lui ha unicamente amici ricchi e stronzi, tranne Cip (lo sposo).
Lei ha una sola amica milionaria e it-girl, ovvero Pru (la sposa).

Quando tornano a New York, niente è più come prima.
Ok, forse Aiden è sempre un po' calato nel personaggio cupo a causa della propria ricchezza, con il sorriso triste e severo da "il prezzo da pagare per il privilegio", e poi si trasforma rapidamente in cucciolone. E lei è un borgatara di quartiere, con altrettanti pregiudizi verso i ricchi, tanto da rischiare di non vedere il treno dell'Amore che le passa accanto.

Però la storia regge. La narrazione non ha sbavature, merito anche di una traduzione che conserva intatte freschezza e ironia.
La Score ha il vizio di inserire sempre pagine su pagine di sesso pecoreccio, però si vede che intorno a lei chi è innamorato ci da dentro parecchio, quindi, compreso lo stile, ci si abitua.

Uno smile-book per i giorni di malinconia.

«I poveri cercano l’amore perché non possono avere i soldi».

Amarilli

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