Pensieri su “Una diabolica tentazione” di Anna Harrington



Abbandonato il suo passato dissoluto e lanciatosi nel mondo degli affari, sir Robert Carlisle ha un unico obiettivo: diventare socio della Winslow Shipping, la migliore società mercantile d’Inghilterra. Ma il signor Winslow pone a Robert una condizione per entrare in affari con lui: dovrà aiutarlo a trovare un marito per quella ribelle di sua figlia Mariah, che ha sempre detestato l’alta società e preferisce lavorare accanto al padre piuttosto che perder tempo ai ricevimenti. Per lei Robert è solo un arrivista che vuole usurparle il posto, perciò si ripromette di rifiutare tutti i candidati che le proporrà. Ma non ha fatto i conti con il fascino magnetico di quell’uomo, e ben presto anche lui si scoprirà geloso dei vari rampolli che le ronzano intorno…


“Una diabolica tentazione”
Autrice: Anna Harrington
Editore: Mondadori
Collana: I Romanzi – Classic 1241
Ambientazione: Inghilterra, 1823
Uscita: Luglio 2023

La serie ‘Capturing the Carlisles’:
1) SI’, MIO DUCA (If the Duke Demands)
2) CEDERE A UN LIBERTINO (When the Scoundrel Sins)
3) UNA DIABOLICA TENTAZIONE (As the Devil Dare ) 
4) “How the Earl Entices”, di prossima pubblicazione.





Giunta al terzo volume, devo rilevare che questa serie mi sta dando l'impressione d'essere in calando.
Se il primo volume dedicato ai fratelli Carlisle era stato piacevole, i fratelli successivi risultano deludenti, per non dire odiosi. Esattamente l'opposto dell'eroe maschile che ci si aspetterebbe in questo genere.

Robert, ad esempio, dopo il (solito) periodo dissoluto ha deciso di riciclarsi nel commercio, entrando in affari con il signor Winslow, imprenditore mercantile di successo. Ma, come scopre da subito, quest'ultimo non sa che farsene del (solito) cadetto smidollato, se non per sfruttarne nome e prestigio a proprio vantaggio: quindi Robert otterrà ciò che vuole se organizzerà la presentazione in società e procurerà un buon partito per la figlia Mariah.
Nulla di così sconvolgente: il signor Wilson è un volpone, Robert non si è esattamente spaccato la schiena sinora e certo non vuole fare la gavetta come tutti; sennonché Mariah non è la (solita) erede senza nobili natali da sistemare: è in gamba, ha fiuto imprenditoriale, ha tentato fin da piccola di ritagliarsi un posticino nell'azienda di famiglia.
La sua pecca è solamente la (solita) appartenenza al sesso debole.

E già da qui lo sviluppo ha cominciato a irritarmi, dal padre che non la considera, a Robert che irride i suoi sforzi, considerandola una specie di bisbetica che vuole solo scandalizzare e non si accontenta come tutte le altre.
Nel complesso, c'è uno punto iniziale interessante, annacquato per strada proprio a causa causa di un personaggio maschile borioso e abituato a vincere sempre.

Inoltre, invece di tenere dritta la barra sulla personalità di Mariah, l'autrice riesce a farla avvitare su se stessa, infilando quella che poteva essere una giovane donna dinamica e coraggiosa nella (solita) sfida a resistere al corteggiamento amoroso.
E non capisco perché una ragazza non possa essere determinata e ambiziosa, a prescindere dall'affibbiarle un lato buonista a tutti i costi. Non si può essere ambiziose e basta?

Inutile dire che avrei preso a ceffoni Robert e il padre di lei, che non si sforzano minimamente di comprenderla, perché è lei a restare quella "sbagliata".
Una lettura quindi discreta, a tratti più mal di fegato che svago, almeno per mio gusto.

Amarilli

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