Pensieri su "LORE" di Alexandra Bracken



In seguito a una ribellione, Zeus ha punito gli dèi con l'Agone: ogni sette anni, per sette giorni, sono costretti a diventare mortali e sono alla mercé dei discendenti di antiche Case, pronti a ucciderli e prendere il loro posto. Dopo aver incrociato il cammino del più potente e terribile tra gli immortali, responsabile dello sterminio della sua famiglia, Lore è fuggita e ha giurato a sé stessa che si sarebbe tenuta alla larga dall'Agone a ogni costo, rinunciando a tutto pur di sopravvivere.
Ma quando Atena, gravemente ferita, la va a cercare e le propone un'alleanza per vendicarsi di chi ha ucciso i suoi cari, la ragazza suo malgrado accetta di legare il suo fato a quello della dea, anche a prezzo della morte.
Tra scontri all'ultimo sangue e tradimenti, Lore riuscirà a ottenere la sua giustizia e soprattutto a rimanere in vita?

Titolo: LORE
Autrice: Alexandra Bracken
Editore: Sperling & Kupfer
Pagine: 434
Genere: fantasy mitologico
Uscita: 28 giugno 2022



«I vecchi dèi devono morire per permettere ai nuovi di nascere.»

Sull'onda della moda delle ambientazioni d'ispirazione mitologica, mi sono lanciata su questo YA, anche perché aveva una cover davvero suggestiva.

L'ho vissuto come una vera boccata d'aria: sapete quanto venite da un periodo di libri cupi, con protagonisti che si prendono troppo sul serio e dove dev'esserci sempre il messaggio superiore, ecc.? Ebbene, qui non troverete niente del genere, ma piuttosto un'avventura in perfetto stile Percy Jackson, dove gli dei sono un po' stravolti per adattarsi al nostro mondo contemporaneo: d'accordo, alcuni risvolti sono un po' forzati, ma anche uno come Gaiman si prende parecchie licenze d'autore. Perché non farlo a uso e consumo giovanile?

Tra l'altro, l'idea dell'Agone e della maledizione che ha colpito i figli di Zeus (costretti ogni sette anni a perdere l'immortalità e divenire prede dei cacciatori umani) è resa piuttosto bene. Così come l'idea delle Case che si contendono le briciole del potere, le uniche rimaste a credere in divinità oramai da museo.
Ne risultano oltre 400 pagine avvincenti, ricche di svolte impreviste, dove gli eroi lottano per salvare, ovviamente, l'unica città concepibile per una mente americana: ovvero New York.

La Bracken scrive con uno stile semplice ma curato, e riesce a tratteggiare una protagonista femminile tosta e simpatica, finalmente non frignafrogna, a cui va aggiunto un lui per nulla borioso ma spesso col fiatone.
A me è piaciuto davvero molto, non riuscivo a scollarmene: un romanzo originale e divertente, privo, soprattutto di melensaggini strascicate o di ammiccamenti erotici che qui stonerebbero.
Consigliato.


«Non ho mai pensato che tu avresti vinto l’Agone. 
Ho sempre pensato che l’avresti distrutto.»

Amarilli

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