Review Party per "Un cuore così impavido e spezzato" di Brigid Kemmerer



Harper è riuscita a spezzare la maledizione che imprigionava il Principe Rhen e a impedire che il regno venisse distrutto. Ma i guai non sono finiti: si mormora infatti che egli non abbia diritto al trono, che la Principessa Harper di Disi sia solo un’imbrogliona, e che a Emberfall circoli la magia proibita.

Per di più Grey, un tempo capitano delle guardie di Rhen, è fuggito dal Castello di Ironrose portando con sé un terribile segreto. Potrebbe essere lui il vero erede? Di sicuro Grey non ha alcuna intenzione di sfidare Rhen per la corona… finché Karis Luran minaccia nuovamente di attaccare Emberfall. La figlia Lia Mara conosce il suo piano di devastazione, ma riuscirà a convincere Grey a muovere contro Rhen? Perché sconfiggere il principe potrebbe essere l’unico modo per salvare il regno.

Dopo Un fato così ingiusto e solitario, prosegue la saga di Emberfall: un sontuoso racconto fantasy che parla di amicizie tradite e amori inaspettati, in un regno incantato sull’orlo della guerra.


Brigid Kemmerer
Un cuore così impavido e spezzato
Editore: Mondadori *
 * ringrazio la CE per la copia digitale
ISBN: 9788804745600
456 pagine
Uscita: 8 febbraio 2022



Questo secondo libro è stata una delusione piuttosto cocente.
Tanto avevo trovato fresco e simpatico il primo, tanto questo è deprimente, lento e noioso.

ATTENZIONE - POSSIBILI SPOILER
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Capisco l'introduzione di nuovi personaggi per ampliare e ravvivare la trama, ma questo intervento viene attuato dall'autrice con due stratagemmi che personalmente odio:
- vi piaceva quel certo personaggio del primo libro? Ok, lo releghiamo a comparsa.
- E vi piaceva anche quell'altro? Ebbene, ora dobbiamo trasformarlo in cattivo, altrimenti il protagonista che abbiamo scelto come vincente non risulta abbastanza accettabile dai lettori.
Non faccio nomi per non cadere in rivelazioni ulteriori, ma il giudizio complessivo è MEH 😐

Almeno avesse compensato con nuove figure: la neo-principessa candidata a eroina risulta di fatto piatta e frignona. 
Già il fatto che la Kemmerer la definisca "robusta" per enfatizzare che senz'altro è sfortunata e bullizzata mi è parso uno stereotipo banale. Fai decidere ai lettori se è sfortunata per ciò che farà/subirà, non appiccicarle a priori l'etichetta robusta = sfigata.
E poi, attenzione, il massimo dello stereotipo odioso: lei che è 1) robusta e 2) poco amata... addirittura 3) è una lettrice! 
Mancava solo che lui le dicesse "almeno hai degli occhi belli" ed eravamo al completo.

Nel complesso, si nota una vera e propria penuria di idee (nuove), tanto che sembra scritto di malavoglia: di conseguenza, ho desiderato ardentemente arrivare al finale. 
Anche se è - ops - è tutto rimandato al terzo volume.

Non ho questa grande ansia di concludere la trilogia, lo confesso. E non mi sento sola, perché leggendo anche le recensioni oltre oceano l'impressione è che il disinnamoramento sia stato piuttosto diffuso.

Amarilli

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