Pensieri su “Una sfida al destino” di Elizabeth Hoyt
Messalina accetta, e presto scoprirà che più tempo trascorre con Gideon, più sarà difficile resistergli…
“Una sfida al destino”
di Elizabeth Hoyt
Editore: Mondadori
Collana: I Romanzi – Passione 209
Ambientazione:
Inghilterra, Londra, 1760 (periodo georgiano)
Ambientazione:
Inghilterra, Londra, 1760 (periodo georgiano)
Uscita: febbraio 2022
La serie GREYCOURT
1) MIA ADORATA SPIA ( Not the Duke’s Darling)
2) UNA SFIDA AL DESTINO (When a Rogue Meets His Match)
Questo secondo volume è migliore del primo, perché finalmente riusciamo a capire qualche dettaglio in più di una vicenda che resta comunque assai intricata (almeno per il momento).
Questo l'evento di partenza: quindici anni prima vi erano tre giovani amici inseparabili, di cui ora stiamo seguendo i filoni narrativi: Christopher Renshaw, duca di Harlowe (Kaste), Julian Greycourt e Ranulf (Ran) de Moray.
In seguito alla tragica e misteriosa uccisione di Aurelia, sorella minore di Julian, la compagnia si è sfaldata e le famiglie si sono allontanate tra loro.
Nel primo volume Freya (sorella di Ran, il principale sospettato dell'omicidio) ritrova Christopher e, nonostante i rancori passati, se ne innamora.
Nel secondo volume la storia si concentra invece sulla famiglia della fanciulla uccisa.
I Greycourt sono rimasti in quattro: il gelido e imperturbabile Julian, Quintus, sull'orlo dell'alcolismo, e le sorelle Messalina e Lucretia. Tutti loro sono stati privati dei mezzi dal fratello del padre, il duca di Windemere, corrotto e sterile, che detesta l'idea di dover tramandare titolo ed eredità ai nipoti.
Nel suo piano di sbarazzarsene, il duca promette a un suo uomo di fiducia, Gideon, la mano di Messalina in cambio di un lavoro sporco di particolare importanza. Quindi lei si ritrova sposata con un uomo dall'aspetto minaccioso e con una fama di brutale sicario.
Ma mentre i suoi fratelli accorrono a salvarla, Messalina scopre un Gideon diverso, giorno dopo giorno, un uomo che si è tirato fuori dai bassifondi di St. Giles con tenacia e fredda determinazione, che sta cercando di ampliare un'attività d'affari, ma che viene comunque emarginato e disprezzato dagli aristocratici, anche se ha ormai il loro stesso livello di ricchezza.
Gideon, a sua volta, scopre che la moglie non è la solita gentildonna viziata e frivola, ma una donna con propri gusti e interessi, che ama leggere e andare a teatro, e che aveva un progetto personale prima di essere costretta a sposarsi.
Questa scoperta reciproca è la parte più bella del romanzo, perché la vita quotidiana dei due novelli sposi è costellata da scenette e schermaglie molto piacevoli. E Gideon, in effetti, è un personaggio con una certa profondità che riesce a mettersi in luce anche se non è nobile.
Oltre al classico canovaccio del matrimonio forzato, la Hoyt aggiunge poi i diversi problemi dei fratelli Greycourt, ciascuno con debolezze e lati interessanti da scoprire, e non c'è dubbio che si tratti di una famiglia molto stuzzicante.
Certo, continua a esserci parecchia carne al fuoco e ci sono delle accelerazioni fastidiose, quindi il rischio è di perdersi in troppe vicende, agganciante con finali veloci provvisori e un po' di comodo.
Però permane la mia voglia di proseguire nella serie.
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