Pensieri su "LA SIMMETRIA DEI DESIDERI" di Eshkol Nevo

 

Quattro amici guardano in televisione la finale dei Mondiali di calcio del 1998. Non hanno ancora trent'anni, e hanno condiviso la giovinezza, gli studi, l'esercito, le avventure, i sogni e le difficoltà, le speranze e gli amori. Sono uniti da un legame intenso, dal bisogno profondo di parlare e di confrontarsi su tutto, senza vergogna, affrontando le lacrime e la gioia, la vita in ogni suo aspetto. Yuval, il narratore, ha un animo buono e una spartana educazione anglosassone; Churchill è un egoista irresponsabile ma trascinante, ed è il fondatore della loro gang dai tempi del liceo. Ofir vive di parole e brucia ogni giorno la sua creatività in un ufficio pubblicitario. Amichai vende polizze mediche ai malati di cuore, è già sposato e ha due figlie. Durante la partita Amichai ha un'idea: perché non scrivere su un foglietto i propri desideri, i sogni per gli anni a venire, per poi attendere la prossima finale della coppa del mondo e vedere se si sono realizzati? Quel giorno in cui sta per scrivere il suo bigliettino Yuval ha da poco incontrato Yaara, e sa già che è la donna della sua vita. Nel bigliettino dei desideri Yuval scrive: "Ai prossimi Mondiali voglio stare ancora con Yaara. Ai prossimi Mondiali voglio essere sposato con Yaara. Ai prossimi Mondiali voglio avere un figlio da Yaara. Possibilmente una figlia". Il suo destino, e quello dei suoi amici, è pronto a mettersi in moto.

Eshkol Nevo
La simmetria dei desideri
Editore: Beat
352 pagine
Uscita: settembre 2019



Ero molto curiosa di affrontare Nevo, presentato come uno degli scrittori israeliani più interessanti di questi decenni (peraltro siamo quasi coetanei).

Qui immagina che quattro amici crescano insieme fin dalle superiori, passando per la leva obbligatoria, l'università, le prime relazioni fisse, sino ai matrimoni e ai figli. Yuval, Churchill, Ofir e Amichai condividono un po' tutto insieme: le delusioni amorose, i tradimenti, gli esaurimenti nervosi, le scelte spiazzanti della vita e i difficili rapporti con tradizioni familiari e parenti troppo opprimenti o inesistenti.

Quattro giovani uomini che affrontano insieme la prima fase dell'età adulta, supportandosi nonostante le prove a cui è sottoposta la loro amicizia. Finchè durante un Mondiale si scambiano desideri, alcuni tenuti segreti, altri svelati, e lasciano che sia il destino, senza che loro possano farvi nulla, a ingarbugliare fili e vite.

Nevo si esprime con un discorso continuo, una corrente di pensiero che esce da Yuval e si mischia ai dialoghi degli altri (senza discorsi diretti veri e propri) e usa un particolare escamotage per aggiungere informazioni da parte di un narratore esterno.

Non male come stile, dopo un po' ci si abitua; temevo di trovare pesante questa narrazione che arriva senza filtri e sommerge con molta introspezione, ma l'autore riesce a mischiare aneddoti e dettagli di ciascuno, con la storia del paese e con scorci delle contraddizioni della società (la resistenza ortodossa, i posti di blocco, l'occupazione, l'Intifada, i clandestini, la babele di genti e culture che spesso fatica a parlare un Ebraico corretto, una lingua moderna costruita pur sempre (quasi) a tavolino...).

Storie di grande umanità, con il loro carico vulnerabile, ambientate nel Levante, ma comuni alla mia generazione.
Credo che leggerò altro di suo.

Amarilli

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