Pensieri su "L'ULTIMO A VEDERMI" di M. Dressler

Oltre cento anni fa, in una cittadina costiera del nord della California, è nata e morta Emma Rose Finnis. In vita era un’umile cameriera di una pensione e, ancora peggio, una Finnis. Ora nessuno ricorda più la sua vita di duro lavoro e i suoi sogni grandiosi, perché nessuno è rimasto. In un mondo in cui i fantasmi sono considerati “immondi”, gli spiriti che infestano la sua città sono già stati spazzati via. Eccetto Emma Rose.

Ma quando un cacciatore determinato arriva con l’ordine di eliminarla una volta per tutte, Emma Rose rifiuta di essere scacciata dal suo rifugio, la sontuosa Casa Lambry. Se lo è guadagnato quel posto, e intende tenerselo, anche se significa andare in guerra contro i viventi. Dopotutto, Emma non ha nulla da perdere. Non si può dire lo stesso per quelli che hanno ancora il lusso di respirare…


THE LAST TO SEE ME è il primo romanzo della serie The Last Ghost. Per i fan di Lauren Oliver e Kazuo Ishiguro, questa è una storia di fantasmi sofisticata e letteraria che con maestria intreccia presente e passato nel racconto indimenticabile della lotta di una giovane donna per vivere la propria vita, anche dopo che la vita è finita.


Titolo: L’ultimo a vedermi
Titolo originale: The Last To See Me 
Serie: The Last Ghost series #1
Autrice: M Dressler
Traduttrice: Emanuela Piasentini
Editore: NUA Edizioni **
** grazie alla CE per la copia e l'opportunità!
ISBN EBOOK: 9788831399098
ISBN CARTACEO: 9788831399128
Genere: Gotico contemporaneo
Lunghezza: 300 pagine




L’ultimo a vedermi è il primo capitolo della, per ora, duologia “The last ghost” di M.Dressler. 

Un libro scritto balzellando tra il labile confine del mondo dei vivi e quello dei morti, con un punto di vista insolito e interessante, quello di un fantasma che porta avanti ben due narrazioni, quella del presente in cui spia i viventi che le danno la caccia e quella delle rimembranze, facendoci conoscere la sua storia personale, la storia del luogo in cui è vissuta, le persone incontrate con particolare riferimento ai membri della famiglia Lambry e della loro casa avita. 

La protagonista, la defunta Emma Rose, in un perpetuarsi rancoroso e astuto di azioni, tira le fila degli avvenimenti, machiavellicamente lascia indizi e dispone delle vite altrui mossa da una fortissima e mai sopita voglia di rivalsa per quella che è stata la sua vita e per non aver avuto abbastanza tempo per poterle dare una svolta. 

L’alter ego del nostro ectoplasma è Pratt, un cacciatore, un predestinato a questa missione di cui non viene detto nulla in questo capitolo, un personaggio principale che resta fumoso molto più del fantasma a cui dà la caccia. 

Nel testo si fa spesso riferimento al braccialetto di Pratt, con parole molto pittoresche come: "Sentinella senza volto" e "orologio che non segna il tempo", il che mi aveva molto incuriosito. Tuttavia, a mio avviso, poi ha trovato poco o per nulla spazio nelle vicende e nella conclusione del caso, quindi peccato aver sprecato un bell'elemento letterario. 

La narrazione è fluida con belle e accurate descrizioni, la storia si legge bene, ma su troppi importanti elementi l’autrice è stata a mio gusto reticente, ho trovato un poco confuso il modo in cui il libro finisce, con un mancato colpo di scena e una lunga scia di sangue e distruzione che non depone proprio a favore della bravura di Pratt. 

Sono combattuta nel giudizio complessivo. Come detto, lo trovo scritto bene, tuttavia ad essere sincera mi manca la curiosità per voler proseguire anche con il secondo capitolo.

«In qualche modo lo sapevi,» dice Pratt a Ellen, «senza che nessuno te lo dicesse, che lo spazio sotto il letto non era vuoto.»… Quello spazio è, in realtà, la cosa più creativa della creazione, perché può essere riempito da qualsiasi cosa. 

Lucia

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