BLOG TOUR per "LA TORRE DELL'ALBA di Sarah J. Maas: L' AMBIENTAZIONE

 

Buona giornata, lettori.
La saga del "Trono di Ghiaccio" non ha bisogno di presentazioni, almeno in questo blog. 
Già domani vi parlerò nel dettaglio della mia opinione (anticipo solo che ho letto con gli occhi a cuoricino per la felicità) del sesto volume "LA TORRE DELL'ALBA", ma oggi vorrei soffermarvi sull'ambientazione del volume, assolutamente superba.

Trattandosi di una sorta di spin-off, che però si inserisce in modo perfetto nella cronologia degli eventi della sequenza principale, qui non troveremo Aldarlan o Terrasen o i luoghi Fae o la Baia dei Pirati che abbiamo già incontrato in precedenza.
Per la loro missione, Chaol (amooooooo) e il capitano Nesryn Fariq si dirigono nel Continente meridionale e precisamente ad Antica, dimora del khagan, forse il regno più potente rimasto ancora prospero e in pace, nel contorno di guerra che lo circonda. 

Per questa "Città degli dei" la Maas si è ispirata a un'ambientazione mediorientale, presentandoci una grande e ricca metropoli abbellita da guglie, minareti e cupole. In più vi è una Torre scintillante e fiera (che dà il titolo al libro), sede del sapere e delle guaritrici. 
Antica affascina per i suoi colori, i profumi e i mercati, ed è anche la terra natale di Nesryn:

La parte di lei che, appena scesa dalla nave, aveva assaporato il profumo dei peperoni affumicati, l’odore pungente dello zenzero o quello dolce e invitante del cumino e aveva sentito, fin nel profondo delle sue ossa, di essere a casa. 

Come dicevo, le Torri sono senza dubbio il luogo architettonico dove si concentra il sapere millenario di questa civiltà, sviluppatasi in modo autonomo rispetto alle terre confinanti: qui si trovano le scuole dove le guaritrici si allenano, le biblioteche, persino le terme.

Se Torre Cesme era il regno delle guaritrici, Parvani era la sede della conoscenza. E persino la strada che univa Balruhn all’imponente Strada Sorella, l’arteria principale del continente che da Antica scendeva fino a Tigana, doveva il suo nome alla biblioteca. Era nota, infatti, come la Strada dei Dotti.

Molto interessante è poi la ricostruzione della struttura sociale del khaganato: il khagan ha più figli, ma soltanto uno destinato a succedergli. E non è in automatico il più vecchio, ma chi sopravvivrà dopo una lotta fratricida, impedendo agli altri di avere una propria discendenza.
Al momento, a tre principi sono affidate le forze militari: la cavalleria aerea del nord ubicata nelle vette dei Monti Tavan (guidata da Sartak e dai suoi ruk, "giganteschi uccelli simili ad aquile dal corpo così grosso da riuscire a sollevare bovini e cavalli senza difficoltà alcuna"), gli eserciti di terra, con fanti e i famosi signori dei cavalli, ubicati nelle steppe (guidati dal principe Kashin), la flotta navale affidata alla principessa Hasar e infine un piccolo manipolo di spie e visir manovrati da Argun.

Dopo la città, la narrazione si sposta in un altro scenario che ho trovato molto suggestivo: quattro vette montuose che costituiscono le terre dei Ruk e dei loro cavalierei, ovvero Rokhal, la Sussurratrice, Arik, la Cantante, Torke, la Ruggente, Arundin, la Silenziosa, sui cui fianchi si trovano le sepolture del popolo; sulla cima di Rokhal vi è la Dimora di Altun, una base aerea, sferzata dal vento, spartana nella costruzione ma affascinante.

Non c’erano muri o recinti attorno alla cima piatta. Soltanto un piccolo edificio rotondo che forniva riparo dal vento e dal freddo e l’accesso alla scalinata subito dietro. Nesryn era senza fiato quando arrivarono in cima, aprirono la porta di legno e vennero travolti da un vento fortissimo. E la vista che si aprì davanti ai suoi occhi le portò via quel po’ di respiro che le era rimasto nei polmoni. Neppure volare sopra e tra le montagne dava la stessa sensazione.


Da ricordare anche le scene nelle vecchie torri abbandonate dei Fae, dove i nostri troveranno più di una sorpresa, e infine la lussureggiante oasi di Aksara, un luogo privato della famiglia del khagan, con una fonte dove stare immersi, una giungla intricata intorno e... addirittura un'antichissima necropoli sotto terra. 

Vi ho incuriosito a sufficienza? 
Bene, perché questo romanzo è davvero ricco, vivace e pieno di colpi di scena!

Amarilli

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