REVIEW TOUR per "LOKI. IL GIOVANE DIO DELL'INGANNO" di Mackenzi Lee




NON È ANCORA GIUNTO il momento di misurarsi con gli Avengers: per ora il giovane Loki è impegnato al massimo delle sue forze per dimostrarsi eroico, mentre tutti intorno a lui lo ritengono inadeguato. Tutti tranne Amora, l’apprendista maga, che sente Loki come uno spirito affine e riesce a vedere la sua parte migliore. È l’unica che apprezzi la magia e la conoscenza.
Un giorno però Loki e Amora causano la distruzione di uno degli oggetti magici più potenti conservati ad Asgard e lei viene esiliata su un pianeta dove i suoi poteri svaniscono. Privato dell’unica persona che abbia visto la sua magia come un dono piuttosto che una minaccia, Loki scivola sempre più nell’ombra di suo fratello Thor.
Ma quando tracce di magia vengono ritrovate sulla Terra e messe in relazione con alcuni omicidi, Odino manderà proprio Loki a scoprire cos’è successo. Mentre si infiltra nella Londra del diciannovesimo secolo, la città di Jack lo Squartatore, Loki intraprenderà una ricerca che va oltre la caccia a un assassino. E finirà per scoprire la fonte del proprio potere e quale sarà il suo destino.


Autrice: Mackenzi Lee
Titolo: Loki. Il giovane dio dell'inganno.
Mondadori
Collana: Fantastica
ISBN: 9788804720225
396 pagine

In vendita dal 3 marzo 2020
* grazie alla CE per l'opportunità!


Thor era nato per essere re, tutta la reggia lo sapeva. Lo capivano tutti quelli che lo guardavano. Gli dei non avrebbero potuto creare un modello più scontato di sovrano: biondo, imponente, veloce e forte senza alcuno sforzo.

Loki era stato fatto con i ritagli della sua sagoma, le parti di scarto cadute sul pavimento del laboratorio, da spazzare e buttare nel fuoco. Magro e pallido, con il naso aquilino e i capelli neri che ricadevano piatti sulla testa, per poi arricciarsi in onde poco lusinghiere. Mentre la pelle di Thor era bronzo al sole, tanto da sembrare fatta di metallo, Loki era pallido come il latte e si inacidiva altrettanto facilmente.


Questo è dichiaratamente un YA, scritto e pensato per un pubblico di adolescenti, per quanto ormai gli adulti si siano abituati ai personaggi dell'universo (cinematografico) che ruota intorno ad Asgard, e soprattutto il pubblico femminile abbia scoperto di parteggiare e di avere un debole per Loki, il fratello oscuro e ambiguo, piuttosto che per il biondo Thor.
E come uno YA deve essere preso, senza tuttavia non poter goderselo comunque.
Io mi sono divertita molto, l'ho trovato avvincente, scritto in modo fresco, con un'ironia tra le righe continua, che mi ha fatto ridacchiare varie volte.


In effetti Loki e Thor sono colti ancora ragazzi, figli di Odino ancora alle prese con tutori, scaramucce filiali e test di esame da parte dei genitori.

Thor è già entrato nel suo ruolo: bellissimo, biondissimo, muscoloso e guerriero inarrestabile.
Tutti (pure lui stesso) lo immaginano già con la corona in testa.
Loki, al contrario, è ancora un personaggio in divenire rispetto all'immagine tradizionale: lo scopriamo ragazzo tranquillo, quasi malinconico, sofferente per non riuscire a rispondere alle aspettative dei genitori e deluso dello stare sempre in ombra, il figlio cadetto con vaghe aspirazioni da mago.

Finchè tra i due s'insinua una giovane maga, che parteggia più per Loki che per il fratellone vincente e persino il futuro potrebbe prendere una nuova piega...

Ma questo è un romanzo che indaga soprattutto sull'ineluttabilità del destino: se tutti si aspettano che un individuo diventerà un certo tipo di persona, se si formano un pre-giudizio prima ancora che costui scelga liberamente, abbiamo davvero la possibilità di scegliere o siamo condannati già in partenza?
Inutile dire che anche quando arriva sulla Terra, nella Londra del 1800, Loki si trova a scontrarsi con il suo mito e con un'idea già fissa che gli umani possiedono di lui.
Anche se lo volesse, cambiare potrebbe risultare difficile persino per il dio dell'inganno.



Questo è il terzo libro che leggo di Mackenzi Lee (dopo The Gentleman's Guide to Vice and Virtue e The Lady's Guide to Petticoats and Piracy) e trovo che il suo stile sia spumeggiante, ricco di immagini, di dialoghi deliziosi e di una certa verve agrodolce che la porta a prediligere gli eroi in ombra piuttosto che i simpaticoni.

Altra cosa che ho apprezzato, oltre al suo dare spessore e dubbio al giovane Loki, è stato il renderlo fluido e anticonformista. Loki non è prigioniero degli stereotipi sessuali, ama vestirsi in libertà, non riconosce convenzione, può innamorarsi, senza barriere, di ragazze e di ragazzi e non comprende le differenze di genere (se non un lieve razzismo asgardiano verso i poveri mortali).
Ma è fragile e maligno, sensibile e traditore in un concentrato umanissimo.

In definitiva, anche dopo questo libro, tra lui e Thor, butto Thor giù dalla torre!

Amarilli




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