Pensieri su "UN'INATTESA ATTRAZIONE" di KJ Charles

Nel primo emozionante volume della nuova serie vittoriana firmata da K.J. Charles, un segreto amore romantico e un mistero inquietante legano due uomini singolari.

Tenutario di una pensione, Clem Talleyfer ama la vita tranquilla. È felice dei suoi hobby, del suo lavoro, e soprattutto del suo inquilino Rowley Green, con il quale ha stretto amicizia durante le lunghe serate insieme accanto al fuoco. Se solo l’ordinato, preciso e irresistibile signor Green fosse interessato a qualcosa di più dell’amicizia…

Rowley desidera soltanto essere lasciato solo, almeno finché non conosce Clem, con i suoi modi strani e affascinanti e i suoi magnifici occhi. Due uomini silenziosi, che alloggiano nella stessa casa e raggiungono un’intesa: potrebbe essere perfetto. Ma il corpo brutalmente assassinato di un altro inquilino viene gettato sulla soglia dell’abitazione, mandando in pezzi la loro pacifica esistenza.


Clem e Rowley si trovano coinvolti in un mistero, minacciati su tutti i fronti da uomini violenti, mentre la letale nebbia di Londra si chiude su di loro. Per riuscire a cavarsela, la coppia dovrà imparare a condividere i propri segreti… e il proprio cuore.


Titolo: Un'inattesa attrazione
Titolo originale: An unseen attraction
Serie: Sins of the Cities #1
Autrice: KJ Charles
Traduttrice: Chiara Fazzi
Genere: Storico
Lunghezza: 260 pagine
ISBN ebook: 978-88-9312-685-4
ISBN cartaceo: 978-88-9312-688-5
Prezzo: €3.99



Primo libro di una saga storica (Sins of the Cities) ambientata nella Londra di metà ottocento: i peccati che danno origine al titolo della saga sono della più morbosa natura nella società dell’epoca, infatti parliamo di uomini attratti da altri uomini, e ancor più scandaloso che amano altri uomini. 

Il contesto storico è un'importante parte della trama e anche la più interessante, infatti oltre a venir descritte le emozioni disonorevoli dei protagonisti veniamo introdotti nel mondo dei primissimi luoghi di incontro gay, luoghi di scandalo e depravazione che la buona società fa finta di non vedere, mentre per i suoi avventori sono luoghi di libertà non solo sessuale, ma anche e soprattutto di affermazione della propria individualità e accettazione delle proprie attitudini. 

Oltre all’ambientazione troviamo anche descritto con interessanti particolari uno dei lavori più raccapriccianti che possano esistere, infatti uno dei due protagonisti principale è un tassidermista, volgarmente un impagliatore di cadaveri. 

«Non credo che qualcuno abbia mai preso il mio lavoro tanto sul serio da citare una poesia e considerarne i limiti. Da pensarci come hai fatto tu. Vorrei essere a casa con te.» 

In questo ambiente rigido e formale avviene l’incontro tra due uomini, l’impagliatore Rowley Green che ha messo su bottega vicino alla casa alloggio gestita da un altro singolare uomo, il timido, imbranato e gentile Clem Talleyfer. 

Entrambi hanno un passato drammatico che li ha segnati profondamente e che scopriremo leggendo le vicende del libro; è la nascita claudicante di un amore proibito che proprio sul suo nascere avrà delle difficoltà importanti visto che i due sono coinvolti in un misterioso omicidio e diverse aggressioni personali. 

Il giallo nella storia è carino e si seguono piacevolmente le indagini, bello il riferimento al racconto di Poe, tuttavia nel libro ho trovato troppe, a mio gusto, pagine dedicate al sesso, e poco patos emotivo; inoltre anche le caratterizzazioni sono carenti e i personaggi di contorno non curati abbastanza, messi lì senza molto senso, alcuni vengono nominati spesso ma alla fine non hanno un vero ruolo nella storia o molto molto marginale.

Seppure il libro è autoconclusivo nella parte romantica, l’ho trovato mancante nella parte riguardante alcuni personaggi importanti come Spim o le tristi vicende riguardanti Emmeline. 

«Colgo la rosa,» rispose Clem. «E l’amo più che non dica la parola. Poi il magnifico minuto passa.»

Lucia

*** le immagini utilizzate a corredo della presente recensione sono tratte da MAURICE, un film del 1987 diretto da James Ivory, con James Wilby e Hugh Grant, tratto dall'omonimo romanzo di E. M. Forster.



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