Pensieri su "PAURA" (The Copper Horse #1) di K.A. Merikan

Londra 1907, vent’anni dopo l’inizio della Pestilenza zombie

Reuben vive negli slum di Londra, condividendo una stanza con suo padre e con una famiglia allargata fatta di scarafaggi. Povero, senza istruzione, reprime tutti i suoi desideri sessuali; conduce una vita fatta di infelicità, solo ogni tanto rischiarata dal gin e da un rozzo incontro in un vicolo lurido.

Ma quando viene portato a Bylondon per essere schiavo di Erik Dal, membro di una ricca famiglia criminale, i suoi valori vengono messi alla prova. Il suo nuovo padrone è ossessionato dall’equitazione, e ben presto Reuben impara che se obbedisce e si comporta bene come pony di Erik, potrebbe anche ottenere tutto quello che desidera: cure attente, cibo che non aveva mai nemmeno sognato, e sesso senza vergogna con un giovane uomo diabolicamente bello in stivali da equitazione.

Come Copper, animale da compagnia caro a Erik, Reuben deve sottomettersi ai capricci del suo nuovo padrone. Perlomeno se desidera ricevere bocconcini e non i colpi di un frustino. Code fasulle, finimenti, e un nuovo taglio di capelli per la sua zazzera rossa lo aiutano a trasformarsi in Copper, ma la paura di perdere la sua dignità agli occhi della società potrebbe rivelarsi una restrizione più pesante di qualsiasi morso, briglia o manetta.
Tutto questo, al piccolo prezzo della sua libertà. Anche se a volte Reuben ha la sensazione che Erik sia a caccia della sua anima, invece.


Genere: m/m dark romance, bdsm
Temi: differenza di classe, schiavitù, steampunk, fetish, periodo vittoriano, rapporto padrone/servitore, pony play, kink, crimine organizzato


TITOLO: Paura
TITOLO ORIGINALE: Fear – The Copper Horse
AMBIENTAZIONE: Londra
AUTRICI: K.A. Merikan
TRADUZIONE: Sara Linda Benatti
GENERE: QLGBT Dark Romance BDSM
SERIE: The Copper Horse #1
FORMATO: E-book
PREZZO: Disponibile su KU
DATA DI USCITA: 31 agosto 2019




Certi aspetti dell'ambientazione di questo libro mi hanno ricordato molto una trilogia di Anne Rice (la trilogia dei Sensi, per intenderci), dove anche là i protagonisti maschili vivevano intense avventure forzate in #atmosferacavallo, bardati con code, morsi, criniere e finimenti (mi pare che persino l'aggancio del carretto fosse un po' particolare, ma qui sorvolo perché andrei fuori tema...). 

Tuttavia si tratta pur sempre di un'opera uscita dalla mente doppia e geniale delle Merikan e dunque questo libro si è subito tramutato in qualcosa di ben altro.
Faccio fatica pure io a etichettarlo o a inserirlo dentro parametri generali, per potervelo presentare e invogliarvi alla lettura.

Le solite Merikan partono da una stramba post-apocalisse zombie, con una una Londra distopica e miserabile, trasformata in una società disgregata e dissoluta. Da una parte, ci sono i quartieri popolari, quelli dove si fanno i pasticci di pane con farcitura di ratti, dove si sgobba, ci si ammala e si muore; dall'altra, i quartieri signorili di Bylondon, dove la differenza di ricchezza e immensa, e dove i ricchi vanno in giro con maschera protettiva, sono circondati da domestici e schiavi, possono concedersi il lusso di soddisfare i propri capricci, che siano spettacoli di divertimento nelle arene con gli zombie oppure piaceri ancora più inusuali...
Fuori dalle mura o nelle fogne incombono invece gli zombie, la cui presenza ricorda la permanente precarietà di vita e civiltà.

Reuben, aspirante panettiere, capelli rossi e corpo robusto, viene rapito e venduto a un signorotto, il giovane enigmatico Bluefinger, per divenire il suo nuovo giocattolo: un vero e proprio cavallo, costretto a vivere in una stalla (di lusso), mangiare e lavarsi come un cavallo, montato come un cavallo (in ogni senso...). Una storia d'amore? Una storia di mera perversione malvagia? 
Bluefinger si preoccupa per il suo cavallo, a modo suo, ma non è certo un personaggio positivo. Reuben si ribella, lo respinge, subisce violenze e sopraffazioni, anche se talvolta comincia ad assuefarsi alla nuova vita come Copper, riducendo per gradi il confine tra rabbia e assoggettamento.

E' un primo libro, con un'apertura sul proseguo: pertanto non dirò proprio nulla sulla trama in sé e per sé. Diciamo che non è una lettura part tutti, neppure per chi abitualmente legge MM. 
Potrebbe risultare disturbante, siete avvertiti.
Se avete letto altro delle Merikan siete già preparate, anche se qui viene chiesto un passo in più.

Nel complesso, un romanzo intrigante, strano e audace, come solo loro due possono fare. 
Per quanto mi riguarda, scalpito (qui il termine ci sta a pennello) per il seguito.

Amarilli

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