Pensieri su "Non ho tempo per amarti" di Anna Premoli

Julie Morgan scrive romanzi d’amore ambientati nell’Ottocento. Di quell’epoca ama qualsiasi cosa: i vestiti lunghi, gli uomini eleganti, le storie romantiche che nascono grazie a un gioco di sguardi o al semplice sfiorarsi delle mani… L’unica cosa che salva del mondo di oggi è lo shopping online, che le permette di non mettere il naso fuori dal suo amatissimo e solitamente silenzioso appartamento. Almeno finché – proprio al piano di sopra – non arriva un misterioso inquilino: un ragazzo strano, molto giovane e vestito in un modo che a Julie fa storcere il naso. È davvero un bene che lei sia da sempre alla ricerca di un uomo d’altri tempi, perché il suo vicino, decisamente troppo moderno, potrebbe rivelarsi ben più simpatico di quanto avrebbe mai potuto sospettare…

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Penso che prenderò molte parolaccie dalle fans della Premoli. Peccato che tra loro ci sono sempre stata pure io… tranne che per questi due ultimi romanzi. 
Questa serie delle quattro amiche non mi piace per nulla. Nel primo c’era Aidan, immaturo scrittore con la sindrome di Peter Pan, in questo c’è una rock star di venticinque anni che ragiona e sente come un quarantenne. 
Inoltre la protagonista Julie è veramente troppo troppo pesante nelle sue elucubrazioni mentali. 
Di solito mi piace rincontrare personaggi già conosciuti in romanzi precedenti. Questa volta non è andata così. 
Le altre tre amiche della protagonista, che compaiono a ogni piè sospinto, sono pesantissime e logorroiche. Audrey, una specie di ninfomane, è scontata e banale e Laurel non molto vivace come la ricordavo. Inoltre anche Terrence, il musicista sexy, non mi è arrivato per nulla. Con il suo bonsai, le magliette bucate e nessun atteggiamento dirompente è molto simile a un uomo qualunque che a un bad boy. Non che tutti i musicisti lo debbano essere per forza ma, in un romance, la cosa è un po’ scontata. 
Non leggerò il terzo della serie, ormai ho gettato la spugna. 

Ledra

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