Pensieri su "MALEDETTO NATALE" di Mariella Mogni

Come dovrebbe essere una storia d’amore tra una donna e un uomo? 
Certo, ognuno di noi avrà la propria risposta, ma siamo sicuri che la maggior parte risponderebbe: dolce passionale, commovente. Qualcuna/o aggiungerebbe: impetuosa, carnale, a tratti feroce. Mariella Mogni ci dona tutti questi ingredienti per una straordinaria cena di Natale. Ed è proprio a pochi giorni dal Natale che il romanzo prende le mosse. Federica, sola e amareggiata, ripercorre gli ultimi otto mesi, segnati dalla sua storia con Michele. Un amore nato per caso, su un treno, e sballottato da una città all’altra in cerca di un difficile equilibrio. È stato facile per entrambi abbandonarsi a una passione travolgente, assoluta, di quelle che lasciano i segni sul corpo e riempiono il cuore di speranza. 

Ma la storia di Federica e Michele non sembra essere nata sotto i migliori auspici e lei non riesce ad adattarsi al ruolo di amante di un uomo sposato, legato da obblighi e sensi di colpa a una donna che non ama più. Per questo si prepara a trascorrere il Natale da sola. Il maledetto Natale delle amanti, delle donne costrette a ripetere “Scegli, o me o lei” Quante donne e uomini si ritroveranno in Federica e Michele, quanti soffriranno per i contrasti, le liti, le discussioni. E quanti si ecciteranno per la passione che cola come miele da queste pagine così ben scritte, perché un amore senza passione e carne, si chiama amicizia. 

ADATTO A UN PUBBLICO ADULTO

Autrice: Mariella Mogni
Titolo: Maledetto Natale
Editore: ErosCultura
Pagine: 214
Genere: erotico
Pubblicazione: 28 novembre 2017


Erotico
4 stelline


Mi stavo innamorando di un uomo che conoscevo da poche ore, così poche da poterle contare sulle dita di una mano.

Più che un erotico, questo è stato un incontro di boxe. 
Mariella Mogni ti prende a pugni lo stomaco, ti presenta i suoi personaggi con una trasparenza disarmante, senza preoccuparsi di renderli migliori o più accettabili.
La sua è una narrazione cruda, spietata. 
Quasi senza una luce in fondo, come il Natale disadorno che Federica affronta all'inizio del racconto.

Maledetto Natale con le sue luci artificiali e il suo falso calore, maledetti gli affetti ostentati che sbiadiscono già a Santo Stefano.

Federica viene tradita e tradisce, ma la storia potrebbe riflettere la storia del tradimento di chiunque. 
Una lenta caduta che è invece la distruzione del velo di bugie che per troppo tempo è calato su tutto.
La Mogni non giudica, non fa la moralista, nè parteggia per la sua creatura di carta.
Analizza piuttosto, racconta senza intervenire, fotografa senza edulcorare.
Ci sono alti e bassi, dolore e miele.
Persino il sesso è battaglia, lotta, tensione non salvifica, ma carnale, animalesca, tanto liberatorio quanto a volte degradante.
E Michele, è un principe azzurro?
Onestamente non lo so, e non mi pare che nemmeno Federica si affanni a dichiararlo tale.
Neppure sul finale,in effetti, si riesce a tirare un sospiro di sollievo.
Forse l'amore perfetto non esiste, dipende da quanto e in che modo siamo disposti a crederci.

Finimmo a rotolarci tra lenzuola rosa, bordate di pizzo. A spargere i nostri umori su un letto destinato agli estranei perché noi estranei lo eravamo davvero. 
Estranei, sebbene colti da una passione tanto improvvisa quanto devastante.

Amarilli

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