Pensieri su "UN FATO SCRITTO NEL SANGUE" di Danielle L. Jensen



Costretta a sposare un uomo che non sopporta, Freya passa le giornate a pulire pesci e a sognare di essere una guerriera. E magari anche di piantare un'ascia nel cranio del suo detestabile sposo. Il suo sogno si avvera quando, per un tradimento del marito, viene trascinata in un combattimento letale contro Bjorn, il figlio dello jarl Snorri. Per sopravvivere, deve rivelare il suo segreto: possiede una goccia di sangue di dea, e ciò fa di lei la fanciulla scudiera, in grado di respingere qualsiasi attacco. Secondo una profezia, chi controlla il fato della fanciulla scudiera sarà in grado di unificare e regnare sul popolo dello Skaland. Sicuro di essere destinato a governare sullo Skaland, il fanatico jarl Snorri lega Freya a sé con un giuramento di sangue e ordina a Bjorn di proteggerla dai loro nemici. Per dimostrare la propria forza, Freya dovrà esercitarsi nel combattimento e imparare a controllare la sua magia. Ma la prova più difficile potrebbe essere resistere all'attrazione proibita per Bjorn. Perché se Freya dovesse cedere al desiderio che prova per l'affascinante, implacabile guerriero, metterebbe in pericolo la propria sorte, e quella di tutti coloro che ha giurato di difendere.

Un fato scritto nel sangue
Autrice: Danielle L. Jensen
Editore: Mondadori
Pagine 504
Uscita: 15 luglio 2025




Non sono una lettrice fantasy che si fa spaventare da trame ricche di violenza e morte, tutt'altro, e sono super felice quando vedo penne femminili che non hanno paura di intingere l'ispirazione in un inchiostro di sangue: infatti, non è questo il motivo della mia insoddisfazione per questo volume.
Lo dico subito, senza girarci intorno: passata l'iniziale curiosità, ho fatto una grande fatica a terminarlo ed escludo di trepidare per l'uscita del seguito.

Sulla carta, c'era tutto per piacermi: eroina con poteri che sfida il destino quasi da sola, ambientazione vichinga, mitologia norrena, guerrieri e riti magici, drakkar che solcano le acque gelide del mare del nord... 
Eppure, no. Si è rivelata una lettura piuttosto noiosa 😖 .

Freya è una prescelta, ha il sangue di un dio nelle vene e potrebbe fare grandi cose, almeno stando alle interpretazioni (discordanti) delle profezie; però tutti gli Jarl e le loro tribù la vogliono per gestirne il potere, così lei non può che cercare di evitarlo, continuando a fuggire, farsi catturare, arrendersi e poi fuggire ancora, provocando ulteriori distruzioni in tutto ciò che la circonda.
Senza contare che ogni due minuti si strugge per l’eroe barbuto e bonazzo, tra un lutto e l’altro.

Così il ritmo proprio non decolla: morti, incendi e ancora morti, per una storia statica, che parte e finisce nello stesso punto, ovvero con la protagonista (bellissima, resistente al dolore, divina, ecc.) che frigna perché il mondo complotta contro di lei.

Ultimo aspetto negativo: chi legge indovina il tradimento da subito (a differenza di lei) e tutto risulta pure prevedibile e frustrante.

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