Pensieri su "HOWLING DARK. L'ULULATO DELL'OSCURITA' " di Christopher Ruocchio


 
Hadrian Marlowe si è perso.

Per mezzo secolo ha cercato tra i Soli più lontani il pianeta perduto di Vorgossos, sperando di scoprire un modo per contattare gli alieni Cielcin. Per anni ha inseguito false piste tra i barbari Normanni come capitano di una banda di mercenari, anche se resta determinato a fare la pace e a porre fine a quasi quattrocento anni di guerra.
Alla ricerca disperata di risposte, deve avventurarsi oltre il confine sicuro dell’Impero Solano, in mezzo agli Extrasolari che abitano tra le stelle. Lì dovrà affrontare non solo gli alieni a cui è venuto a offrire la pace, ma anche creature che un tempo erano umane, traditori e un incontro che lo porterà a confrontarsi con il più antico nemico dell’umanità.
Se riuscirà nel suo intento, inaugurerà una pace mai vista prima. Dovesse fallire, la galassia brucerà.

Howling Dark. L'ululato dell'oscurità.
Serie: The Sun Eater #2
Editore: Fanucci
Pagine 848
Uscita: 29 agosto 2025
ringrazio moltissimo la CE per la copia gentilmente fornita 


LA SERIE THE SUN EATER
1) EMPIRE OF SILENCE
http://www.sognipensieriparole.com/2024/07/pensieri-su-empire-of-silence-limpero.html
2) HOWLING DARK
3) DEMON IN WHITE
4) KINGDOMS OF DEATH 
5) ASHES OF MAN
6) DIQUIET GODS
7) SHADOWS UPON TIME

 

Dicono che siano stati i viaggi stellari a far rifiorire l'èra della spada. 
Dopo aver perso migliaia di navi perché un proiettile vagante aveva perforato lo scafo esterno o un cavo dell'alimentazione, i saggi avevano forgiato di nuovo quell'arma tanto cara a cavalieri, soldati e samurai di ogni estrazione e cultura fin dall'alba dei tempi. Altri dicono che sia stato a causa degli scudi, che la cortina di energia di Caelan Royse esigeva il ritorno alle armi tradizionali come una questione di pragmatica necessità. Io non lo so, non sono uno storico militare, ma credo che ci sia qualcosa di vero in entrambe le spiegazioni.


L'idea alla base di questa serie funziona perché Ruocchio è un autore del nuovo millennio che può far suo il background oramai consolidato dei veri fan della fantascienza: non solo l'ispirazione che deriva dalle saghe di space opera che tutti conosciamo, ma anche da film (Guerre Stellari, con i suoi cavalieri, gioca una componente forte, ad esempio) e videogiochi (vedi la base del nemico costruita a più livelli, i movimenti dei soldati sotto il fuoco incrociato di laser e armi al plasma, ecc.).

L'impressione è di avere tra le mani un gran bel gioco a incastri, dove il lettore è ingolosito dalle anticipazioni per gli eventi futuri, ma sa di dover raccogliere prima i punti necessari lungo il percorso, ovvero le varie tappe servite a Hadrian Marlowe per divenire il famigerato Sun Eater, il divoratore di soli. Un giocattolo che fa divertire chi lo legge, ma che dovrebbe aver fatto divertire anche chi lo ha realizzato, scrivendolo.

Poiché l'arco temporale della vita di Hadrian è lunghissimo, servono alcuni stratagemmi per farci saltare tra i secoli, ed ecco che lo ritroviamo post ibernazione, dopo quasi cinquant'anni dai precedenti eventi. Sappiamo che, grazie al suo patrimonio genetico aristocratico, invecchia lentamente, ma resta comunque un ragazzo. Un già erede ribelle, aspirante studioso, emarginato di strada, gladiatore, consigliere, spia, ma pur sempre un ragazzo.
Ora, addirittura, è a capo di un'intera compagnia di mercenari e vaga alla ricerca di piste per aiutare l'Impero a sconfiggere l'enorme minaccia aliena che sta crescendo in modo inesorabile.

Accadono talmente tante cose, che sarebbe un peccato svelare anche soltanto un indizio. 
Dirò solo che questo volume è più bellico del precedente, perché le battaglie entrano nel vivo, i Cielcin mostrano tutta la loro mostruosa natura, e il nostro eroe sta imparando, a proprie spese, a dover distinguere gli alleati (anche se non amici) dai nemici veri (anche se non all'apparenza).

Piaciuto? Sì. Pur con qualche momento di stasi intermedia, l'ho "divorato" anch'io.
E ditemi se la scena finale, con il messaggio olografico, non è un omaggio cinematografico...


L'uomo non lascia i suoi morti a marcire, ma li brucia o li seppellisce o costruisce qualcosa per proteggere il corpo e la memoria dei caduti. 
Questa è la civiltà, e la sua pietra angolare è una tomba.

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