Pensieri su "Empire of Silence. L'Impero del silenzio" di Christopher Ruocchio



Sul pianeta sbagliato, ma al momento giusto e per le ragioni migliori, Hadrian Marlowe intraprende una strada che non poteva che finire nel sangue. La galassia lo ricorda come un eroe: l’uomo che ha bruciato fino all’ultimo Cielcin alieno. Loro lo ricordano come un mostro: il diavolo che ha distrutto un sole, annientando con disinvoltura quattro miliardi di vite umane – Imperatore compreso - contro gli ordini imperiali. Ma Hadrian non è un eroe. Né un mostro. E neppure un soldato. Fuggendo dal padre e da un futuro come torturatore, Hadrian si ritrova bloccato su uno strano mondo arretrato. Costretto a combattere come gladiatore e a destreggiarsi fra gli intrighi di una corte planetaria straniera, finisce a combattere una guerra che non ha iniziato lui, per un Impero che non ama, contro un nemico che non potrà mai capire.

Empire of Silence. L'Impero del silenzio.
Serie: The Sun Eater #1
Editore: Fanucci
Pagine 768
Uscita: 28 giugno 2024

* ringrazio moltissimo la CE per la copia gentilmente fornita 




I nomi sono una cosa pericolosa, una sorta di maledizione 
perché ci definiscono in modo che si possa essere alla loro altezza 
e ci danno qualcosa da cui fuggire.

Inseguivo questo romanzo da tempo, anche perché vedevo la serie andare avanti, e ho tirato un autentico sospiro di sollievo quando l'ho vista arrivare anche da noi.
Mi spaventa un po' che sia soltanto il primo volume di sei, ma stiamo parlando un protagonista che ha vissuto per secoli, se non millenni, nel nostro lontanissimo futuro, e ci narra la sua esistenza e le gesta che lo hanno portato a plasmare le sorti della galassia, tra destino messianico e fatalismo condito da disillusione e sarcasmo agrodolce.

Hadrian Marlowe non è nato per divenire un eroe, un semi-mortale, un uomo venerato e detestato a seconda dei fronti che lo hanno visto contrapposto; in verità, era un ragazzo imbevuto di leggende e pieno di ideali, primogenito di un arconte, che disdegnava le lotte nell'arena e gli intrighi del potere per ritagliarsi un piccolo spazio come studioso ed esploratore tra le stelle.
Ma altri hanno deciso per lui e così Hadrian si trova catapultato in mondi estranei ed ostili, costretto a sopravvivere solo grazie alla sua astuzia, a una forte resilienza e un pizzico di fortuna (che si tratti di fortuna e non di maledizione, tuttavia, potrebbe essere discutibile...).

Gli ingranaggi dell'Impero riducono in polvere la loro pula umana
e sono solo le creature più rare a resistere.


Sono quasi 800 pagine che si "bevono", per quanto è crescente la smania di capire come Had riuscirà a salvarsi, con continui dettagli su ciò che lo aspetta che non fanno che incuriosire.
Mi sono ritrovata immersa in una galassia intera, tra mito, colonialismo, intrighi politici, alieni, patrizi geneticamente modificati, plebei vincolati ai pianeti, preti e inquisizione, vecchia Terra, mostri e legionari, con tanto di geografia spaziale, nozioni culturali e vocaboli in uso.

Un mix pazzo con un eroe furbo e ingenuo, sognatore e amante dei classici e della filosofia di millenni prima, destinato a scontrarsi con la violenza e la solitudine.
Ho chiuso il libro con un filo di malinconia e vorrei già avere il seguito.


La cosa strana delle fini è che niente finisce finché i soli non si consumano e tutto si fa gelido. Cambiano soltanto gli attori.

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