Pensieri su "Come fidanzarsi per finta con un demone: Guida per streghe" di Sarah Hawley
Secondo una profezia, Mariel Spark è l'ultima e più potente strega della sua famiglia, ma c'è un piccolo problema. Ogni volta che si cimenta con la magia commette sempre qualche errore imbarazzante. In effetti, è molto più brava a cucinare e a occuparsi del giardino che a fare incantesimi. Un giorno, volendo evocare la farina che le serve per preparare dei muffin, per sbaglio evoca un demone, che di punto in bianco si materializza davanti a lei. E non si tratta di un demone qualunque, ma del leggendario Ozroth lo Spietato, un crudele mercante di anime. La sua reputazione, però, negli ultimi tempi è un po' appannata a causa di uno sfortunato accordo fatto con uno stregone, che lo ha dotato di un'anima umana. Nonostante Mariel lo abbia evocato accidentalmente, il demone si ritrova legato a lei in modo (quasi) indissolubile ed è costretto a seguirla ovunque. I due a questo punto stringono un patto: fingeranno di essere una coppia, così Mariel potrà far credere alla sua famiglia di aver finalmente trovato un fidanzato e Ozroth avrà l'opportunità di riacquistare la reputazione perduta (sempre che la ragazza accetti di aiutarlo). Ma la convivenza tra i due - tanto divertente, attraente e insopportabilmente allegra lei quanto cupo e scontroso lui - si fa subito scoppiettante, preludio di un'attrazione molto pericolosa...
Titolo: Come fidanzarsi per finta con un demone: Guida per streghe
Autore: Sarah Hawley
Editore: Mondadori
Pagine 400
Uscita: 8 luglio 2025
3 stelle striminzite.
Pur sapendo che si trattava di una storia leggera, non mi aspettavo che fosse così leggera.
Lo sviluppo è prevedibile e senza grandi sorprese, con personaggi piuttosto artificiosi e poco simpatici, uno stile piatto, dove tutto è raccontato e non mostrato, con frasi semplici.
Mi sono annoiata 🥱 e non vedevo l’ora che finisse.
In soldoni: Mariel, strega-giardiniera, preferisce le composizioni floreali ai sortilegi ed evoca per errore un demone mangia anime. Una volta che Ozroth è vincolato, non può più lasciarla, e gli tocca sorbirsi un po’ di esperienze adolescenziali della streghetta che non ha ancora trovato un proprio equilibrio (bevute nei locali, amiche stridule, riunioni di famiglia, proteste ambientaliste). Ma senza l'ansia di arrivare a fine mese: tanto, la famiglia alle spalle è ricca.
In teoria, il volume avrebbe potuto/dovuto far ridere.
Ma è un tutto un po’ moscio e spento, come se si trattasse di un giocattolo creato per saltellare vivace, e fornito con le pile già scariche.
Alla fine, sempre in soldoni, il tema è la frustrazione della figlia unica, su cui i genitori hanno riversato inutilmente aspettative e investimenti, che però è infelice e vuole inseguire il proprio sogno. Apprezzabile, per carità, ma occorreva scomodare streghe e demoni per raccontare tutto questo?
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