Una saga #epicfantasy "LA SPADA NELLA TEMPESTA (SAGA DEI RIGANTE #1) di David Gemmell

 

Nelle fertili terre dei Rigante si trova il villaggio dei Tre Torrenti, abitato da un popolo che onora gli spiriti della Terra e gli dèi dell’Acqua e dell’Aria. Fra loro vive un giovane uomo, destinato a diventare un valoroso guerriero, celebre in tutto il regno. È Connavar, nato durante la tempesta che uccise suo padre. Ma una terribile sventura si abbatte su di lui quando viene avvistato da un Seidh, un potente stregone che getta su di lui una maledizione. Intanto un esercito spietato sta marciando verso i Tre Torrenti per conquistare e distruggere i Rigante. Per proteggere il suo popolo, Connavar sarà costretto a intraprendere un lungo viaggio che lo porterà dritto al cuore del nemico. Fortunatamente, lungo la strada riceverà un dono: una spada invincibile e letale come il Seidh che l’ha forgiata e che gli farà guadagnare il nome di Spada del Demonio, emblema di un destino glorioso e amaro...


Titolo: LA SPADA NELLA TEMPESTA
Serie: SAGA DEI RIGANTE #1
Autore: David Gemmel
Editore: Fanucci
Pagine 368
Uscita: 21 novembre 2019



«Le parole sono più forti del ferro» disse Banouin. 
«Tutto ciò che facciamo, tutto ciò che siamo, nasce dalle parole. 
I pregiudizi passano di padre in figlio attraverso le parole. 
Le religioni e i miti, anche se spesso sono la stessa cosa, 
vengono tramandati più con le parole che con i fatti.


Ecco il regalo che mi sto facendo per questa stagione autunno/inverno: leggere tutta la saga dei Rigante, che ho in libreria da tempo. 
Questa saga è un'esperienza, si potrebbe anche definire "come entrare a far parte e seguire le vicende di  un villaggio simil celtico all’epoca delle conquiste romane e di Giulio Cesare" (mia personale opinione, ma la figura dello Studioso potrebbe in qualche modo ispirarsi a lui?).

Naturalmente è un fantasy, ambientazione e personaggi non hanno pretese storiche, però tutti i personaggi sono vividi e mai perfetti, giustamente tormentati tra gloria e pace, potere e tradimento, fedeltà e invidia.
Forse l'aspetto che più mi ha stupito è che questo libro riesce a reggersi per tre quarti su una narrazione "in pace"; non c'è necessità di ricorrere a una quest dell'eroe, a imprese epiche e a battaglie senza fine, ma vediamo Connavar nascere in un minuscolo centro rurale, Tre Torrenti, e crescere come un qualsiasi ragazzo "barbaro" (eh, sì, i Rigante appartengono ai cosiddetti Barbari, rispetto alla civiltà potente e gloriosa di Stone, che si sta impadronendo del resto nel mondo), tra corse, nuotate, feste tradizionali e i pericoli rappresentati dalla foresta, dalle malattie e dalle occasionali scorrerie dei popoli vicini.

Ma i Rigante sono gente fiera e orgogliosa, amanti della libertà e delle loro montagne, con un legame particolare con le antiche divinità ancestrali della natura, che a volte li proteggono e altre li maledicono, influenzando il destino di alcuni uomini rispetto agli altri.
Anche Connavar è dapprima affascinato dai guerrieri di Stone, dai loro costumi e dall'organizzazione impeccabile, finché il richiamo della foresta non torna a prevalere ed egli diviene una guida, scaltro e saggio al contempo.
Meno di quattrocento pagine che si leggono senza riuscire a smettere, con intrecci corali, qualche bel colpo di scena, e personaggi a cui ci si affeziona.

Se non avete mai letto Gemmell, non mi stancherò mai di consigliare la  Saga dei Drenai, ma anche questa si preannuncia più che avvincente.

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