Pensieri su "One dark window" di Rachel Gillig


La città di Blunder è circondata da una nebbia che rende folle e infetto chiunque vi entri in contatto. Elspeth conosce bene quella magia, perché scorre nelle sue vene in quanto infetta. Ma la deve tenere nascosta, perché la magia è bandita, pena la morte. Nessuno deve sapere che è costretta a convivere con l'Incubo, un mostro, uno spirito antico intrappolato nella sua mente, che le parla e la protegge. Tutto cambia quando incontra un bandito nella foresta, un uomo affascinante e misterioso, ma che è anche a capo degli uomini più pericolosi della città. Elspeth viene così trascinata in un mondo di ombre e inganni, in cui il confine tra la ragazza e il mostro diventa sempre più labile...

One dark window
di Rachel Gillig
Serie: Il Re Pastore #1
Editore: Giunti Editore
464 pagine
Uscita: 23 ottobre 2024

 

Avrei voluto gridare, infrangere il vetro del suo controllo,
ma non riuscivo a trovare le parole.
Quella giornata le aveva rubate. E la notte le aveva seppellite.


Ultimamente mi lascio guidare dagli occhi negli acquisti librosi, per cui ammetto che spesso e volentieri cado vittima delle edizioni curate. Però avevo già letto il primo volume di questa serie anche in edizione originale e posso confermare che è un volume bello dentro e fuori.
Ovviamente, si tratta di una saga young adult, con predisposizione al romance e con un trope enemies-to-lovers abbastanza scontato, ma trovo che sia una lettura perfetta per novembre, da godere immersi nella nebbia e nell’umidità ovattata.

Ho apprezzato l'ambientazione fantasy e quasi onirica, con queste pseudo radici leggendarie inventate, ma con abilità, e questo regno maledetto e infestato, con intrighi familiari in sottofondo, sia tra i casati che tra i membri del clan regnante, nonché la memoria di un antico sangue versato che viene lentamente portato alla luce.

L’elemento delle carte che infondono poteri diversi ai loro possessori, e che possono essere rubate e cedute, non è nuovo (anzi, mi sono venuti in mente i ragazzini che contrattano gli scambi delle carte più potenti), ma il risultato è ben armonizzato e intrigante.

Elspeth non è la solita prescelta fortunella che ti fa alzare gli occhi al cielo, ma deve percorrere una strada in salita che la rende molto umana, e ammetto che, in certe scene, il suo tormento "interiore" mi ha persino fatto ridere.
Nel complesso, consiglio questa dilogia: ci si diverte, è ben scritta, non è la solita romanticheria banale. Raccomandata anche ai miei figli, è piaciuta a tutti. E la curiosità per il secondo volume è tanta.

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