Review Tour per "Hotel Magnifique" di Emily J. Taylor


 

Per tutta la vita Jani ha sognato l’altrove.
Ma ormai si è rassegnata: non lascerà mai la sporca città portuale di Durc, dove si guadagna a malapena da vivere lavorando alla Conceria Fréllac e si occupa della sorellina Zosa. Tutto cambia però quando arriva il leggendario Hotel Magnifique.
Celebre per i suoi stupefacenti incantesimi, l’edificio si sposta per il mondo comparendo in un nuovo luogo allo scoccare di ogni mezzanotte. Quando vengono a sapere che l’hotel sta cercando personale, Jani e Zosa colgono al volo l’occasione e subito vengono rapite da un universo di candelieri scintillanti e magie impossibili. Ma Jani scopre che l’albergo itinerante nasconde pericolosi segreti…
Assieme a Bel, portiere dal fascino quasi irritante, e suo unico alleato, Jani cerca di svelare il mistero celato nel cuore dell’hotel per liberare tutto lo staff, compresa Zosa, dal crudele potere del maître. Per riuscirci, dovrà mettere a repentaglio tutto ciò che ama, ma non ha scelta: fallire sarebbe un destino ben peggiore che non tornare mai a casa.

Emily J. Taylor
Hotel Magnifique
Editore: Mondadori *
* ringrazio la CE per la copia digitale
Pagine: 444
Uscita: 16 maggio 2023





Con il senno di poi, il richiamo a Il Circo della Notte avrebbe dovuto farmi suonare più di un campanellino d'allarme, perché quell'ambientazione mi era piaciuta fino a un certo punto, dato che non amo i libri che si basano solo sulla suggestione descrittiva.

Detto questo, mi spingo a dire che qui ritroviamo molte delle atmosfere oniriche del Circo, anche se in formato albergo e, soprattutto, in una versione più blanda quanto a trama e vivacità dei personaggi.
Il primo terzo è lento e con poco appeal: due sorelle adolescenti, Jani e Zosa, conducono una grama esistenza a Durc, sognando di riscattarsi. Da subito iniziano le lamentazioni di Josi (che passerà comunque il resto del volume a lagnarsi, fondamentalmente); il bello è che le due vivevano in un villaggio natale che era bello, dove non mancava nulla e avevano amici ad aiutarle. Perciò il lettore comincia a chiedersi sul perché lo abbiano lasciato (ideona di Jani); non solo, Jani tenta poi un nuovo azzardo presentandosi in cerca di lavoro al celebre (e già chiacchierato) Hotel Magnifique, beccando un nuovo fallimento: la sorellina è assunta, lei noi.

Quindi altri capitoli sono dedicati all'invidia e ai suoi sforzi per non far più partire la sorella (senza di lei). Finché entrambe non sono ammesse all'Hotel, che ricorda davvero molto il castello errante di Howl, con la magia di poter muoversi di continuo nello spazio e condurre all'Altrove.
Dapprima, il luogo è un tripudio di sorprese e colori, ogni stanza racchiude un'illusione. Ma, poi, Jani (che dovrebbe fare la cameriera, ma trascorre il tempo a ficcanasare e combinare guai), inizia a cogliere indizi sulla realtà che si cela dietro allo splendore.
Si sa, non tutto ciò che brilla è oro vero, e ciò che era glitterato si trasforma in un covo di segreti e malvagità (qualche dettaglio è un po' dark, ma nulla che dai 12 anni in su non si possa leggere).

Tra gli aspetti positivi ci sono il fatto che sia uno stand-alone, per cui la storia si concentra e ha il suo finale; inoltre, è un fantasy fiabesco con una sua struttura, che accompagna nella ricerca e nella lotta dei buoni per fermare i cattivi.
Lo consiglierei a un pubblico giovane o sognatore.

Per quanto mi riguarda, manca una certa vivacità nella trama, ci sono tante ripetizioni e alcune parti sono raccontate, più che vissute. La protagonista suscita poche simpatie e la storia d'amore (immancabile in uno YA) salta fuori dal cilindro, nel senso che appare all'improvviso, ma senza un reale motivo.
Si tratta di un viaggio che poteva essere mozzafiato ma si è un po' perso per strada, un treno ad alta velocità che si è rivelato per pendolari, con fermate, ritardi e convivenza con gente che passa senza essere incisiva.

Amarilli


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